da
www.infoaut.org questa riflessione sulla vicenda di Amina - 12 giugno 2011
AMINA
E' LIBERA! *Amina,
la blogger autrice del sito a gay girl in Damascus ha firmato il
suo ultimo articolo: Tom Mac Master. *Scusandosi con i lettori e stupendosi
per l'attenzione che la storia narrata sul blog ha ricevuto dall'opinione pubblica
mondiale chiude dichiarandosi profondamente toccato dalla reazione dei
lettori. Finisce
così la storia di Amina che era stata rapita giorni fa dalle forze del
regime siriano e si conclude un nuovo atto dell'information guerrilla (più
o meno consapevolmente agita da Tom Mac Master) nel contesto della rivoluzione
araba. E si, perchè piaccia o no, la storia di Amina è stata
per molto tempo vera in quanto creduta come tale, e le sue parole raccolte
in belle poesie in lingua araba e le sue articolate considerazioni sul movimento
siriano, sull'omosessualità in Siria, sulla libertà e la necessità
di cambiamento nel mondo arabo hanno contribuito ad accumulare attenzione intorno
alla blogosfera della dissidenza siriana e non solo... Sarebbe interessante
fare un sondaggio su quanti nel pianeta terra conoscevano la pratica del pinkwashing prima
di essersi appassionati alla storia di Amina, quanti erano al corrente che
gruppi della comunità glbtq da anni si battono per far emergere il terreno
critico legato al*pinkwashing israeliano *e occidentale, e quanti prima di
leggere quelle parole erano abituati a guardare il mondo arabo anche tramite
l'identità ideologicamente posta (e vera, in quanto creduta tale!) di
arabo=omofobico. E poi in quanti avevano fatto visita ai bazar della città
antica di Damasco senza mai chiedersi dietro a quel mondo di colorate e profumate
delizie orientali cosa si celasse, o mentre dopo un lungo viaggio verso la
splendida Aleppo si scrivevano cartoline e non lettere di veemente protesta
contro il regime? *Amina
da questo punto di vista ha vinto una delle sue tante battaglie! *Quindi non
facciamoci prendere dalla piccata isteria del mainstream perchè a ben
vedere sono solo i grandi network editoriali che da questa storia hanno ricevuto
una discreta mazzata! Si legge tra le righe degli articoli de La Stampa, Repubblica
e Corsera in perfetta sintonia con i colleghi americani ed inglesi una sorta
di sdegno nei confronti dei bloggers colpevoli di ospitare tra i loro ranghi
dei perfidi bugiardi pronti ad ingannare il buon giornalista mosso dai più
alti valori di giustizia e libertà... e a far perdere il prezioso capitale reputazionale
e diverse palate di quattrini alle proprie testate! Ma...
that's twitter revolution darling! E
i fiumi di articoli per osannare i blogger, i primi posti nelle classifiche
del Time come personaggi dell'anno per i bloggers egiziani, i mega convegni
luccicosi sull'intrinseca democraticità della rete... per colpa di Amina
gettate già la spugna? A
parte che è da almeno la diffusione dell'Odisse e l'Iliade che il rapporto
tra autore\i e narrazione viene colto dall'umanità in maniera problematica,
e che tutti son d'accordo che l'esistenza di Omero conta ben poco rispetto
al valore delle sue opere autografe, ma poi andando anche oltre: avete scoperto
adesso che esistono gli pseudonimi? E che spesso sono le firme che curvano
il valore e il senso di un testo? Da migliaia d'anni la letteratura storiografica,
politica, l'incursione letteraria e giornalistica sono opera di eserciti di
perfidi blogger? Certo la reputazione della testa ne perderà assai da
questo evento, mentre i contenuti del blog di Amina restano sulla bocca di
tutti, e fino a quando il Rais di Damasco non la mollerà con la stretta censoria,
la stampa internazionale per avere altre fonti se non la propaganda del regime
sempre dai blogger e social network sarà costretta in larga parte ad
attingere per avere le informazioni utili a comprendere cosa succede in Siria. *Amina
è libera, *e i suoi articoli e poesie continueranno a produrre incredibili
effetti ancora per molto tempo nell'infosfera, intanto non ci resta che tornare
al lavoro perchè di Amina lasciate marcire tra carcere i torture nelle
carceri dei Rais ce ne sono a migliaia, e le loro storie e gli articoli che
non possono più scrivere gridano come a Gay Girl in Damascus la parola
che rimbomba da mesi tra una costa e l'altra del mediterraneo:libertà! http://www.infoaut.org/blog/conflitti-globali/item/1782-amina-%C3%A8-libera |