Sabato
7 maggio 2011, ore 18,00 Introduzione
Come si diceva al seminario sesso-denaro-potere organizzato a Roma nel 2009 da alcune femministe tra cui la Boccia e la Dominijanni, noi non abbiamo paura di mescolarci con donne molte diverse da noi, che hanno fatto altri percorsi (come la Daddario, Veronica Lario, e le varie escort che parlano, raccontano le loro scelte...), non abbiamo più bisogno di identificarci, ne' siamo costrette a dividerci in sante e puttane, donne in carriera o madri. E questo è un guadagno del femminismo. Infatti se, come diceva anche Laura, il sistema politico attuale è segnato dal nesso sesso-denaro-potere, noi vogliamo sottolineare che questo scenario non può essere visto come un ritorno al patriarcato ma come l'evidenza che la legge del padre non fa più ordine, infatti Domjianni sottolinea spesso come siano state le donne ad avere messo allo scoperto questo sistema. Diciamo questo perché le chiavi interpretative di ciò di cui andremo a discutere devono cambiare rispetto ai ragionamenti degli anni '70. Siamo in un contesto di profonda trasformazione riguardo ai rapporti dei sessi e siamo in un cotesto di post-patriarcato. Il rapporto fra i sessi sta cambiando in direzione della libertà femminile, nonostante quello che mostra il sistema massmediale. D'altra parte è anche grazie alla rivoluzione degli anni 70 che il sesso è divenuto, in qualche modo, la cifra della scoperta di sé e un terreno di conflitti con l'altro sesso. Orazi
sul Manifesto, commentando il DWF che pubblicherà un'inchiesta centrata
sull'immaginario e la sessualità delle giovanissime (18-19 anni), commentava
che il discorso femminista sulla sessualità necessita di un ripensamento.
Occorre individuare con urgenza quali e quanti sono, ad esempio, i nuovi luoghi
della formazione dell'immaginario sessuale. Senza ostinarsi a ripercorrere strade
conosciute, bisogna rendersi conto che, talvolta, lo stesso concetto di autodeterminazione,
traslato nelle relazioni e/o nei rapporti sessuali, risulta un limite, di fronte
al desiderio (o al bisogno) di passività. Noi abbiamo raccontato in diversi contesti come le donne sanno puntare sulle relazioni fra loro per stabilire un diverso ordine dei rapporti, e quindi ci chiediamo se sia possibile, grazie alla pratica di relazione, giocare con l'esibizione del sesso, come aspirano coloro che si muovono nel post-porno femminista, e farne arte, politica, spettacolo, elaborazione condivisa su internet. Se la libertà che molte hanno guadagnato grazie al femminismo, alle relazioni fra donne, ci permette anche di giocare con l'immaginario che viene da lontano, senza farsene ingabbiare, senza cadere nelle trappole del potere, e se attraverso il posto-porno lo si può anche modificare. Da questa esigenza nasce questo incontro. Noi ci siamo messe alla ricerca e in ascolto di donne che non si ponevano come vittime ma che rivendicavano il loro piacere e ne facevano la loro piattaforma politica. Abbiamo fatto un percorso in cui abbiamo letto e incontrato donne e uomini che avevano fatto un percorso di ricerca personale e politico, mettendo al centro della loro riflessione la sessualità. Si tratta dell'inizio di percorso che ci ha divertito, interrogato, stupito e che vorremmo condividere con voi perché riteniamo che ci siano tratti originali e interessanti. |