Soggettività: s’intende l’insieme delle motivazioni che mi hanno a desiderare, fare, pensare le opere in seguito documentate. Non è semplice: io che guardo oggi quelle opere sono diverso da quando le ho fatte. Così ho cercato con immaginazione di rivivere e risentire ciò che ho sentito allora nel farle, senza rinunciare agli apporti che posso dare oggi. Come un tempo ritrovato. Luoghi: s’intende come i luoghi da me abitati hanno influito su di me e sulle opere. Luoghi e non Città come era in una prima stesura del titolo perché luogo ha significato più vasto: cultura, storia, spazio. Opere: si può dire allora che il senso delle opere sia un derivato di circoscritta soggettività e di rapporto ai luoghi? Se così fosse, si diminuirebbe l’importanza di soggettività e di luoghi e si toglierebbe all’arte quanto ha di rivoluzionario. Quando riesce, muta i dati di chi la fa e dei luoghi: ciascuno ha vissuto l’esperienza di sentirsi altro dopo un lavoro creativo. La natura di Parigi o di New York è altro in virtù dei movimenti d’arte. Per l’architettura, la musica e così via, idem. L’arte è uno dei fattori caratterizzanti.”
Corrado Levi, artista, architetto, critico d’arte, raffinato collezionista, curatore di mostre, per lungo tempo docente universitario di composizione architettonica, scrittore.