Traduzione di Franca Cancogni
«Non era sempre stato un caffè. Miss Amelia aveva ereditato il fabbricato dal padre ed era una bottega che per lo piú teneva generi alimentari, fertilizzanti e altri prodotti come farina e tabacco da fiuto. Miss Amelia era ricca. Oltre la bottega aveva in funzione, a tre miglia nell’interno della palude, una distilleria da cui usciva il miglior liquore della zona. Era una donna alta e scura, con ossa e muscoli da uomo, i capelli tagliati corti e spazzolati all’indietro sulla fronte e nel viso bruciato dal sole un che di teso e sofferto. Avrebbe potuto essere bella se già allora non fosse stata un po’ strabica. E c’era anche chi l’avrebbe corteggiata, ma Miss Amelia non si curava dell’amore degli uomini e preferiva la solitudine».
Carson McCullers,
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Il ritratto di una donna strana e spigolosa e del mondo di reietti e delusi che le ruota attorno. E che nel suo caffè ritrova, seppure per poco, una ragione per tirare avanti.