12 Maggio 2013

Occupare il conflitto

Violenze sessiste, corpi sessuati e desideri sessuali

Eccoci, finalmente. Ci siamo sempre state, ma da un po’ è cambiata la mia percezione di voi, di noi, all’interno di un percorso che costruiamo insieme da un anno: Macao.

Un fatto ha lasciato esplodere la ricerca di un tempo diverso, nel quale è comparsa una nuova ri-conoscenza l’una dell’altra; o meglio, è stata la nostra reazione forte e scomposta alla violenza sessista e alle sue forme tacite o esplicite, a farlo.

Improvvisamente si è smascherata la nostra ingenuità: pensavamo davvero che certe violenze non avessero accesso a Macao?

Al contrario, abbiamo riscoperto che non esiste luogo dove l’ordine sociale non si esprima nella sua pervasività, dove i corpi non siano disciplinati e trasfigurati dai codici della cultura, che non esiste un ‘fuori da’; eppure, prima non ne avevamo mai parlato.

Svelare cose che lo sapevo ma… è faticoso, le parole si sporgono dalla nostra soggettività e si fanno comuni e tangibili, tramite l’evidenza dei nostri corpi. Questo ci trasforma. Stare in relazione e fare politica acquisiscono un senso più radicale, si avvicinano ad un luogo profondo in cui l’immaginazione di pratiche diverse diventa necessaria.

Tempo fa, alcuni amici russi raccontavano il senso dei tuffi nelle acque gelate. ”C’è un momento” – dicevano – “dove il corpo acquista nel dolore percezione di sé”. Lontane da una deriva masochistica, assomiglia al motivo per cui ora convergiamo verso una pratica che brucia: c’è una forza che ci rigenera.

Siamo consapevoli che non vogliamo parlare di violenza carnale né fare di noi la categoria delle vittime; vogliamo parlare di sessismo e machismo. Non vogliamo parlare di sessi indistintamente; vogliamo parlare di differenza, di eccedenze impossibili da neutralizzare. Non vogliamo parlare di un desiderio astratto; vogliamo svelare desideri individuali e provare a leggere quelli collettivi. Non vogliamo tacere ciò che lo spirito del capitalismo agisce sui nostri tempi di vita e sui nostri corpi; vogliamo mostrare come siamo e come viviamo. Non vogliamo parlare di stereotipi, i ruoli non sono maschere che si possano cancellare facilmente; vogliamo capire cosa è stato naturalizzato sui corpi, secolo dopo secolo, ancor prima di ciò che è inscritto sulle nostre vite dalla realtà che viviamo. Non vogliamo illuderci che ci siano luoghi diversi, liberati dai rapporti di dominio, né nelle nostre relazioni personali, né nelle lotte che ci uniscono.

Non vogliamo tacere un conflitto che si rinnova: riconoscere apertamente la sua (im)mutabilità è radicale.

Così ci prendiamo il tempo per discutere e fare, per quello che non vogliamo e per quello che siamo e che vogliamo.

Vi aspettiamo!

 

Occupare il conflitto

Violenze sessiste, corpi sessuati e desideri sessuali

 

Venerdì 10 Maggio

 

18.30

Agorà al cuore dei movimenti: rotture e nuovi immaginari

Gli ambiti di movimento sono davvero liberati da una cultura sessista, da immaginari e linguaggi egemoni ed eteronormati?

Quanto questi agiscono sulle forme di lotta e sui linguaggi politici?

Quali sono le dinamiche relazionali e di potere che si generano al loro interno?

Come riconoscerle e trasformarle?

E cosa accade quando si svelano?

Partiamo da queste domande e dal racconto di esperienze dirette, per una diversa consapevolezza delle relazioni e per il desiderio di una forza generativa di nuovi conflitti ed immaginari, avanzando la richiesta di una ripresa del femminismo, di quello che è stato capace di pensare a una trasformazione radicale delle forme della convivenza e del mondo.

 

In serata:

 

Macao One Song Band in collaborazione con Manù One Woman Band

a seguire un secret concert!

 

Sabato 11 Maggio

 

10.00/14.00

Presa di parola e altri linguaggi, laboratorio con Marcela Serli.

Laboratorio teatrale sull’umiliazione di genere: un percorso libero costruito all’interno di una struttura drammaturgica data in uno spazio, alla ricerca di parole perdute. Due giorni di studio sull’impersonificazione del ‘nemico’, sulla materia femminile/maschile, su di sé, sulle proprie verità e le proprie bugie.

Un laboratorio per affrontare temi dolenti attraverso un gioco ridente.

 

14.00/18.00

Guerriglia semiotica: cambiamo i connotati al territorio!

Workshop sul deturnamento/deturnaggio dei significanti dispotici.

Laura Corradi, autrice del libro “Specchio delle sue brame”, analizzerà gli stereotipi di razza, classe, genere, età ed orientamento sessuale presenti nelle pubblicità.

I temi su cui si lavorerà riguardano principalmente la violenza simbolica; l’uso del corpo di bambini/e, adolescenti e di richiami sessuali eteronormativi nella comunicazione pubblicitaria.

Cosa portare? Pubblicità in forma cartacea o digitale; puoi scattare delle foto a immagini pubblicitarie nel tuo quartiere o città sulle quali vorresti lavorare criticamente e creativamente.

 

18.00/21.00

Workshop di auto difesa femminista

 

In serata:

 

Cabaret con Cinzia Marseglia, Nadia Puma e Alessandra Ierse.

 

Domenica 12 Maggio

 

10.00/14.00

Presa di parola e altri linguaggi, laboratorio con Marcela Serli.

Laboratorio teatrale sull’umiliazione di genere: un percorso libero costruito all’interno di una struttura drammaturgica data in uno spazio, alla ricerca di parole perdute. Due giorni di studio sull’impersonificazione del ‘nemico’, sulla materia femminile/maschile, su di sé, sulle proprie verità e le proprie bugie.

Un laboratorio per affrontare temi dolenti attraverso un gioco ridente.

 

dalle 14.00

Brunch con Alessio miceli di Maschile Plurale

Altri desideri degli uomini. Oltre la cultura della violenza.

Se la violenza di tanti uomini contro le donne è un problema culturale, allora

è possibile una trasformazione sullo stesso piano della cultura degli uomini. Uscire da questa cultura maschile dominante della violenza.

 

Lunedì 13 Maggio

 

18.00/20.00

Esperienza diretta: laboratorio aperto per re-agire la città.

Durante la settimana, a partire dalle suggestioni di Occupare il conflitto, questo laboratorio è un tempo che (ci) dedichiamo alla riflessione, alla produzione di linguaggio, di pratiche artistiche e di relazioni. Per creare azioni dentro la città nella giornata di domenica 19 Maggio e per costruire legami che possano durare nel tempo.

 

dalle 21.00

 

Così vicine così lontane. Fra-intendimenti, incontri e conflitti tra modelli culturali.

La maggiore mobilità, la frequenza degli spostamenti individuali e di gruppo, insieme alle opportunità di scambio concesse da internet, offrono ricorrenti possibilità di incontro che producono momenti conflittuali, anche in circostanze e luoghi considerati protetti.

Questo perché non esistono spazi che le relazioni umane possano rendere neutrali, ciascuna e ciascuno di noi riproduce modelli culturali che da sempre mostrano difficoltà nella gestione del conflitto. Attraverso il racconto di esperienze di donne, singole e realtà collettive, l’incontro si propone di svelare alcuni fra-intendimenti che la retorica della “bellezza della differenza” culturale tende ad eludere senza riconoscerli come sintomo di un disagio a volte più profondo delle apparenze. Intervengono le venticinqueundici.

 

Martedì 14 Maggio

 

18.00/20.00

Esperienza diretta: laboratorio aperto per re-agire la città.

Durante la settimana, a partire dalle suggestioni di Occupare il conflitto, questo laboratorio è un tempo che (ci) dedichiamo alla riflessione, alla produzione di linguaggio, di pratiche artistiche e di relazioni. Per creare azioni dentro la città nella giornata di domenica 19 Maggio e per costruire legami che possano durare nel tempo.

 

dalle 21.00

Amore e violenza. Il fattore molesto della civiltà, incontro con Lea Melandri.

Ha insegnato in vari ordini di scuole e nei corsi per adulti. Attualmente tiene corsi presso l’Associazione per una Libera Università delle Donne di Milano, di cui è stata promotrice insieme ad altre fin dal 1987. E’ stata redattrice, insieme allo psicanalista Elvio Fachinelli, della rivista L’erba voglio (1971-1978), di cui ha curato l’antologia: L’erba voglio. Il desiderio dissidente, Baldini & Castoldi 1998. 
Ha preso parte attiva al movimento delle donne negli anni ’70 e di questa ricerca sulla problematica dei sessi, che continua fino ad oggi, sono testimonianza le pubblicazioni: L’infamia originaria, edizioni L’erba voglio 1977 (Manifestolibri 1997); Come nasce il sogno d’amore, Rizzoli 1988 (ristampato da Bollati Boringhieri, 2002); Lo strabismo della memoria, La Tartaruga edizioni 1991; La mappa del cuore, Rubbettino 1992; Migliaia di foglietti, Moby Dick 1996; Una visceralità indicibile. La pratica dell’inconscio nel movimento delle donne degli anni Settanta, Fondazione Badaracco, Franco Angeli editore 2000; Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia, Bollati Boringhieri 2001; Preistorie. Di cronaca e d’altro, Filema 2004; cura e posfazione di: Manuela Fraire e Rossana Rossanda, La perdita, Bollati Boringhieri 2008. Amore e violenza. Il fattore molesto della civiltà, Bollati Boringhieri, 2011.
Ha tenuto rubriche di posta su diversi giornali: “Ragazza In”, “Noi donne”, “Extra Manifesto”, “L’Unità”. Collaboratrice della rivista “Carnet” e di altre testate, ha diretto, dal 1987 al 1997, la rivista “Lapis. Percorsi della riflessione femminile”, di cui ha curato, insieme ad altre, l’antologia Lapis. Sezione aurea di una rivista, Manifestolibri 1998.

Il 2 ottobre 2011 è stata eletta Presidente della Libera Università delle donne di Milano. Il 7 dicembre 2012 è stata insignita dell’ Ambrogino d’oro dal Comune di Milano.

 

Mercoledì 15 Maggio

 

18.00/20.00

Esperienza diretta: laboratorio aperto per re-agire la città.

Durante la settimana, a partire dalle suggestioni di Occupare il conflitto, questo laboratorio è un tempo che (ci) dedichiamo alla riflessione, alla produzione di linguaggio, di pratiche artistiche e di relazioni. Per creare azioni dentro la città nella giornata di domenica 19 Maggio e per costruire legami che possano durare nel tempo.

 

 

dalle 21.00

Percorsi pedagogici alle diversità.

Disfare i modelli dominanti come “antidoto” alla degenerazione violenta delle relazioni tra i sessi.

Proiezioni video: ‘Bomba libera tutti’, di Pina Caporaso; ‘Il cielo è sempre più blu’, di Alessandra Ghimenti.

Intervengono: Pina Caporaso, Alessandra Ghimenti; Giulia Selmi e Maria Agnese Maio (Il progetto Alice).

 

Giovedì 16 Maggio

 

18.00/20.00

Esperienza diretta: laboratorio aperto per re-agire la città.

Durante la settimana, a partire dalle suggestioni di Occupare il conflitto, questo laboratorio è un tempo che (ci) dedichiamo alla riflessione, alla produzione di linguaggio, di pratiche artistiche e di relazioni. Per creare azioni dentro la città nella giornata di domenica 19 Maggio e per costruire legami che possano durare nel tempo.

 

dalle 21.00

Ri-generare conflitto.

Incontro con Federica Giardini.

Federica Giardini insegna Filosofia politica all’Università “Roma Tre”. Coordina il sito dell’Associazione Internazionale delle filosofe (www.iaphitalia.org) ed è redattrice di “DWF” e di “Alfabeta2”.

Le ricerche più recenti utilizzano la differenza come operatore per affrontare alcuni temi portanti del pensiero politico contemporaneo: dalle relazioni di obbedienza/disobbedienza alle trasformazioni della politica a partire dall’ordine delle relazioni tra umano e non umano (“cosmopolitica” e beni comuni), all’esperienza sessuata della forza.

Tra i suoi scritti: L’alleanza inquieta. Dimensioni politiche del linguaggio (Le Lettere 2010); Relazioni. Differenza sessuale e fenomenologia (Luca Sossella 2004); la cura di Sensibili guerriere. Sulla forza femminile (Jacobelli 2011) e, con A. Buttarelli, Il pensiero dell’esperienza (Baldini Castoldi Dalai 2008).

 

Venerdì 17 Maggio

 

17.00/19.00

Esperienza diretta: laboratorio aperto per re-agire la città.

Durante la settimana, a partire dalle suggestioni di Occupare il conflitto, questo laboratorio è un tempo che (ci) dedichiamo alla riflessione, alla produzione di linguaggio, di pratiche artistiche e di relazioni. Per creare azioni dentro la città nella giornata di domenica 19 Maggio e per costruire legami che possano durare nel tempo.

 

dalle 19.00

#imprudenze2013

Tra le righe di un viaggio in l’Italia negli spazi occupati che stanno liberando la cultura, il segno delle donne che nascono il cambiamento.

 

Non leggete i libri, fateveli raccontare di Luciano Bianciardi, uno spettacolo di e con Angelo Romagnoli.

In scena a La Balena Ex-Asilo Filangeri di Napoli, al Teatro Rossi Aperto di Pisa, al  M.A.C.A.O. di Milano, al Teatro Marinoni Bene Comune di Venezia e al Teatro Valle Occupato di Roma.

 

“non si dice più intellettuale. se è per questo non si dice più nemmeno passeggiatrice. eppure non è che non ci sia più la prostituzione. c’è la prostituzione, e c’è il lavoro intellettuale. e ci sono anche delle belle intersezioni tra i due campi.

non ci facciamo ingannare dalla corsa all’eufemismo. è chiaro che non puoi portarti fuori una zoccola di livello, ti porti fuori una escort. che giustamente ti dirà che zoccola lo dici a tua madre. la specificità della prestazione viene etichettata a seconda della prestazione svolta, e la realtà degli accadimenti sottintesa dall’etichetta stessa. pertanto, così come la prostituzione profila la clientela e accoglie il desiderio nei suoi tanti gusti, lo stesso avviene per l’universo intellettuale. che svolge le sue mansioni di cecchinaggio, lecchinaggio, poesia e strategia per il committente (padrone). oggi è consulente, giornalista, stratega, comunicatore, copywriter. intellettuale non lo dice più, lo trova presuntuoso e, peggio che peggio, desueto. e poi fa troppo Sinistra. mentre a Destra il sangue defluisce dalle meningi a vantaggio dei corpi spugnosi. eppure di intellettuali non ce ne sono mai stati tanti. così come non c’è mai stata tanta Plutocrazia, parola che è svanita perché faceva troppo Fascio, ma più probabilmente perché soffiava troppo forte sulla foglia di fico di chi i soldi li caccia e le anime le affitta.”

 

Sabato 18 Maggio

 

15.00/17.00

Giochiamocela! Workshop sui sex toys e altri giochi erotici, a cura di Maia Pedullà.

Un’occasione per un approccio informale e informato all’utilizzo di alcuni giochi prodotti e pensati per il piacere, che sia solitario, di coppia, di gruppo… sex toys, giocattoli erotici: cosa sono, come si usano, quali le differenti caratteristiche tecniche per aiutarci a scegliere il sex toy che fa per noi? Ma anche oggetti di uso comune: banane, zucchine, spazzolini elettrici, cucchiai, specchi, spumarole…

Più strutturato di una chiacchierata, più confidenziale di un corso, più interattivo della lettura di un manuale.

Durante il workshop si condividono saperi ed esperienze sulle pratiche di safer sex e prevenzione, sulle variabili di rischio nella trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili, sui modi concreti con cui ci troviamo a fare scelte situate. Durante il workshop si ricevono informazioni ma non solo: si può toccare, annusare, guardare, raccontare, interrogarsi insieme.

Perché piacere erotico e sessualità non sono solo genitalità: c’è sperimentazione, relazione, invenzione, scoperta. La sicurezza e il benessere non sono solo questioni sanitarie: ci sono rischi relazionali, ci sono trattative, proposte, risposte, soluzioni da inventare.

Infinite sono le fantasie di cui possiamo nutrire il nostro desiderio, infiniti i giochi, gli oggetti, i ruoli che possiamo assumere. Il workshop non è uno spazio di giudizio né di censura, ma di promozione di una cultura della sessualità critica, mai data per scontata, e soprattutto consensuale.

 

Maia Pedullà 39 anni, nata a Genova, vive a Bologna. Ha tenuto laboratori didattici sull’uso dei sex toys in tutta Italia, in una prospettiva di promozione e visibilità di forme di sessualità consapevoli, consensuali, più sicure; ha cogestito per anni un sexyshop al femminile e organizzato laboratori di autoformazione alla sessualità per adult*. Conduce il laboratorio “No Tarzan, No Jane – Il genere come performance”, e il laboratorio teatrale continuativo “Mi sto strett@ – per donne e altre favolosità, per altre invenzioni”. Ha fra l’altro curato l’edizione italiana di “Temporaneamente tua. Intimità, autenticità e commercio del sesso” di Elisabeth Bernstein, Odoya Edizioni, 2009.

 

17.00/20.00

Esperienza diretta: laboratorio aperto per re-agire la città.

Durante la settimana, a partire dalle suggestioni di Occupare il conflitto, questo laboratorio è un tempo che (ci) dedichiamo alla riflessione, alla produzione di linguaggio, di pratiche artistiche e di relazioni. Per creare azioni dentro la città nella giornata di domenica 19 Maggio e per costruire legami che possano durare nel tempo.

 

Domenica 19 Maggio

 

dalle 14.00

Esperienza diretta: re-agire la città!

Azioni in città.

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