dal 1/10 al 15/11/2014
Galleria Monica de Cardenas, via Francesco Vigano’, 4- Milano
I dipinti di Bjerger sono ispirati a fotografie trovate, principalmente raccolte da riviste, libri e guide di viaggio. I dipinti di Streuli attingono a elementi di opere pittoriche della storia dell’arte europea e americana, ma anche a forme astratte, decorazioni e oggetti della vita quotidiana
Nella Project Room siamo felici di annunciare la prima mostra in Italia della pittrice svedese Anna Bjerger.
I dipinti di Anne Bjerger catturano lʼattimo fuggente e hanno una grande forza evocativa. Si ispirano a fotografie trovate, principalmente raccolte da riviste, libri e guide di viaggio. Lʼartista utilizza la capacità della fotografia di cogliere lʼazione e il movimento. Dipingendo queste immagini, salva dei momenti che altrimenti andrebbero persi per sempre, e li ricrea in pittura, il mezzo in assoluto più duraturo nel tempo. La sua pittura è ricca e fluida e conferisce unʼatmosfera emotiva alle scene di vita rimosse dalle loro origini.
Le immagini scelte spesso hanno delle qualità generiche di esperienza comune, ma il chi, il quando e il dove resta sempre ambiguo, non specificato. I momenti rappresentati sono spesso piacevoli – come bambini che giocano in un campo, una coppia che passeggia in una foresta – ma anche passeggeri, sfuggenti. Bjerger coinvolge lʼosservatore, facendolo diventare uno spettatore reale della scena. Questo è accentuato in “Snap”, in cui una donna punta la telecamera verso lo spettatore. In molte delle sue opere tuttavia cʼè una sensazione di intrusione, quasi di voyerismo, di essere testimoni di momenti privati ed intimi. Questo ruolo dello spettatore viene sottolineato in “Jumper”, che ritrae una classica scena da voyeur: una donna che si spoglia, vista attraverso la finestra. Ha una figura perfetta e la vista momentaneamente coperta dalla maglia che si sta togliendo. Eʼ una situazione carica di erotismo ma anche un poʼ ridicola – una fantasia adolescenziale ricorrente – e Bjerger sottolinea il nostro sguardo vorace con il suo modo di dipingere seducente e la composizione raffinata.
Anne Bjerger è attratta da immagini che fondono lʼanonimo con il familiare, creando spunti di narrazioni. “Attraverso la pittura posso cambiare la gerarchia allʼinterno dellʼimmagine e creare una versione diversa dellʼistante registrato dalla fotografia” dice “La fisicità della pittura, la struttura variabile della superfice e lʼattenzione alle dimensioni servono ad intensificare lʼesperienza dello sguardo.”
Anna Bjerger è nata a Skallsjo in Svezia nel 1973. Ha studiato a Londra al Central St. Martins School of Art e poi al Royal College of Art. Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre in Scandinavia, in Inghilterra e negli Stati Uniti.
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Christine Streuli
Siamo felici di annunciare una nuova mostra di Christine Streuli negli spazi della nostra galleria milanese.
Per i suoi quadri lʼartista svizzera trae spunto da un patrimonio infinitamente ampio di situazioni visive, cui la sua pittura attinge liberamente: vi si trovano elementi di opere pittoriche della storia dellʼ arte europea e americana, di cui è una grande conoscitrice, come pure forme astratte, decorazioni e motivi di culture extraeuropee, elementi della vita quotidiana, immagini tratte da pubblicità, salva- schermi o erbari antichi.
Immagini, suggestioni, motivi provenienti da culture differenti si incontrano e convivono sulla tela, dando vita a qualcosa di completamente nuovo, carico di unʼenergia vitale incontrollata e difficile da arginare. Nelle sue mostre recenti le pitture di Streuli tendono infatti a straripare dal quadro e invadere la parete e lo spazio reale, dialogando con lʼarchitettura. Nelle sue mostre recenti al Kunstmuseum di Lucerna e allʼ Haus am Wannsee a Berlino ha creato ambienti totalmente immersivi, volti ad attivare una partecipazione piena e personale da parte del pubblico.
Le opere di Streuli dispiegano i loro alti livelli di energia anche attraverso segni astratti di velocità, colore e spazialità. Citazioni, ripetizioni ed effetti specchiati animano lo spazio pittorico e sono altrettanto spontanei quanto sofisticati nella pianificazione e nellʼ esecuzione. Lʼarista segue il principio di “uno e lʼaltro” piuttosto che “lʼuno o lʼaltro”, lavorando sia in superfice che in profondità; combina parti libere e spontanee con elementi grafici molto ordinati e organizzati, così che ogni nuova opera genera lʼimpressione di una totale simultaneità di aspetti disparati. Per questo i dipinti di Streuli possono essere letti anche come metafore della comunità informatica globale, che con la sua disponibilità senza limiti pone nuove sfide ad ogni singolo individuo.
In questa mostra dal titolo “Ickelackebana” presenterà anche un ciclo di piccoli dipinti realizzati in lacca su alluminio, che con una pittura molto fluida rappresentano arrangiamenti floreali giapponesi “Ikebana”.
Nata a Berna nel 1975, Christine Streuli ha studiato a Zurigo e a Berlino e negli ultimi anni ha vissuto tra Berlino, Londra e New York. Nel 2007 ha rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia, nel 2008 ha esposto al Kunsthaus Aarau e ad ArtUnlimited a Basilea, nel 2009 al Kunstverein Oldenburg, nel 2010 al Museum Marta Herford a Herford in Germania, nel 2013 al Kunstmuseum a Lucerna e allʼHaus Am Waldsee a Berlino, questʼanno ha partecipato alla Biennale a Sydney.
Immagine: Christine Streuli, Believer, 2008, Acryl und Lack auf Baumwolle, 100 x 150 x 5 cm, courtesy the artist, Foto: Jens Ziehe, Berlin
Inaugurazione 1 ottobre alle 18.30
Galleria Monica De Cardenas
via Francesco Vigano’, 4 – Milano Lombardia Italia.
Orario: martedì – sabato 15 – 19
Ingresso libero