dal 13 novembre 2015 al 23 gennaio 2016
Sally Schonfeldt
The Ketty La Rocca Research Centre
Istituto Svizzero di Roma via Liguria, 20
Il progetto di Schonfeldt, iniziato nel 2011 durante i suoi studi alla Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK) e presentato oggi all’Istituto Svizzero di Roma, è ispirato dalla penetrante esplorazione del linguaggio nelle opere video, nelle performance, nei collage e nella fotografia dell’artista italiana Ketty La Rocca (La Spezia, 1938 – Firenze 1976). Artista della neo-avanguardia, La Rocca ha fatto parte del movimento di “poesia visiva” nel Gruppo 70, e ha lavorato alla frontiera dell’arte sperimentale nella Firenze degli anni Sessanta e Settanta.
Sally Schonfeldt ha iniziato una ricerca di un anno che ha successivamente rivisitato attraverso una complessità di temi che contestualizzano il lavoro di Ketty La Rocca. Affascinata dalla progressiva decostruzione dell’uso dominante del linguaggio e dall’attenzione radicale degli ultimi lavori di La Rocca sul potenziale del non-verbale e del gesto, Schonfeldt ha raccolto l’opera di quest’artista attraverso una riflessione soggettiva e una rilettura all’interno del femminismo storico e contemporaneo.
L’Istituto Svizzero di Roma ha invitato Sally Schonfeldt in Italia per continuare la sua ricerca: la nuova installazione del progetto di Schonfeldt a Roma contraddice la classica forma del “centro di ricerca” con un contesto intimo e soggettivo. The Ketty La Rocca Research Centre è progettato come una piattaforma, tanto letterale quanto metaforica, il cui materiale raccolto e messo in mostra rende possibile una lettura aperta e accessibile della pratica artistica di Ketty La Rocca. Libri d’arte, cataloghi, ephemera di mostre passate, recensioni di giornali, lavori video tra cui Le Mani, prodotto nel 1973 per il programma TV Rai Nuovi Alfabeti, vengono contestualizzati da ulteriori testi e libri su temi come la “poesia visiva”, il Gruppo 70, il femminismo italiano e la ricerca artistica.
Invece di un omaggio retrospettivo, Sally Schonfeldt presenta una celebrazione e una ricognizione della contemporaneità di La Rocca, un pretesto per mettere in dialogo artiste e musiciste di differenti generazioni e provenienza. Per questo, il 16 gennaio 2016, lo spazio verrà aperto alla collaborazione con altre artiste contemporanee, musiciste, teoriche e scrittrici coinvolte in pratiche femministe e collettive. Echo La Rocca – The Sound as the Trace of Her Voice, in collaborazione con OOR Records (Zurigo), estenderà la mostra ospitando stand temporanei di libri, dibattiti, interventi sonori e performance in relazione a La Rocca e alle sue multiforme pratiche.
The Ketty La Rocca Research Centre ospiterà anche la ricerca di Anna Frei, artista, graphic designer, DJ e produttrice culturale, sulle donne nella musica elettronica delle origini. Sviluppatasi nel corso degli ultimi anni, l’indagine della Frei verrà approfondita seguendo le tracce del coinvolgimento della stessa La Rocca nella musica elettronica nell’Italia degli anni Sessanta.
The Ketty La Rocca Research Centre a Roma è uno spazio attivo. Un’altra libreria, un’altra mostra, un altro centro di ricerca, un’altra stanza di lettura in cui i vari discorsi attorno a Ketty La Rocca si incontrano generando dialoghi tra i contesti storici e gli spazi. Una prospettiva che stabilisce contatti con studiosi, artisti, galleristi, storici dell’arte, critici e membri della famiglia coinvolti nel desiderio di tenere viva la presenza di Ketty La Rocca nel contemporaneo.
Sally Schonfeldt (1983, Adelaide, Australia) vive a Zurigo. Si è laureata alla Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK) nel 2014. Il suo lavoro è principalmente orientate alla relazione dialogica tra teoria e potenzialità della ricerca artistica e estetica. Applica la storiografia per interrogare i modi della produzione di sapere in relazione al discorso post-coloniale, e la posizione delle donne nella storia. I suoi ultimi lavori includono Plattenstrasse 10 (2014) e The Struggle within the Struggle (2015). I suoi nuovi progetti (in collaborazione con Very Ryser) indagano un manifesto scritto dalle donne migranti in Svizzera nel 1975, con l’intenzione di ri-posizionarlo nell’attualità contemporanea.
Anna Frei (1982, San Gallo) vive a Zurigo. È artista, graphic designer, DJ e produttrice culturale. Le sue diverse attività sono il risultato di ricerche sui protagonisti, sui campi e sulle pratiche dell’arte emancipatoria e della musica. Nel 2014 ha co-fondato a Zurigo lo spazio polivalente OOR RECORDS, un negozio di dischi e una libreria d’arte, dove organizza performance, reading, dj-set e eventi di sound-art. Archivia e rende accessibili online registrazioni, mix e opere audio, e produce edizioni audio dei suoi eventi.