Questo libro propone non solo il dibattito del Convegno Uomini in educazione – Università di Milano Bicocca, 14 marzo 2012 – ma è anche l’esito di alcuni anni di riflessione e ricerca tese a comprendere i significati della scarsa presenza maschile – meglio sarebbe definirla assenza – nei percorsi di studio e nelle professioni della cura educativa.
Assenza che può definirsi un’evidenza invisibile, per sottolineare come la sua permanenza abbia sempre rischiato di opacizzarla, renderla invisibile appunto come un fenomeno così naturale, così sotto gli occhi di tutti da non riuscire più a essere visto.
Ma se la si fa uscire dall’invisibilità questa assenza maschile ci interroga a fondo e getta una luce sulle profonde contraddizioni e sui silenzi che investono le relazioni tra uomini e donne e sul modo in cui questo sapere implicito ha orientato le pratiche educative nella storia dell’ultimo secolo.
Gli uomini e le donne che qui scrivono testimoniano il loro percorso di riflessione per pensare oltre questo vuoto di presenza e delineare nuovi orizzonti educativi percorribili nel rapporto intergenerazionale tra uomini e nelle relazioni con le donne. Chi verrà dopo di noi, in quali modelli relazionali si troverà immerso e immersa? E’ una responsabilità che intendiamo assumerci nei confronti delle nuove generazioni quella di prefigurare delle alternative e di esplorare i luoghi generativi in cui gli uomini stanno ripensando se stessi per dare vita a nuove culture del legame. Che relazione vi è tra educazione e cura, come è cambiata nel tempo questa relazione e come si articola questa relazione quando sono gli uomini a incarnarla? Esiste una tradizione e un sapere di cura maschile e gli uomini ora desiderano riscoprirlo o reiventarlo? E questo quanto e come li muterà e come modificherà nel tempo le relazioni tra i due sessi e il volto delle nuove generazioni?