Un accordo «storico» sulla definizione dei confini è stato firmato dal presidente della Bolivia Evo Morales e quello del Paraguay Fernando Lugo, a Buenos Aires. Lo riferisce il quotidiano argentino Clarin secondo cui i due presidenti hanno formalmente sottoscritto un rapporto stilato nel 2007 dalla Commissione mista, che sancisce la definizione della frontiera in comune, oggetto negli anni Trenta di un conflitto, «la guerra del Chaco» che provocò oltre 100.000 morti.
Il documento è stato consegnato ai due capi di stato dal presidente argentino, Cristina Kirchner, garante dell’accordo, in una cerimonia svoltasi alla Casa Rosada a Buenos Aires. «Questo atto rappresenta un ulteriore passo nel processo di integrazione regionale, e conclude un cammino storico verso la fratellanza, la cooperazione e la democrazia, che oggi vive la nostra gente» ha detto il ministro degli esteri argentino Jorge Taiana, mentre il suo omologo boliviano David Choquehuanca, ha ricordato che «c’è stato un tempo nella storia, in cui i confini sono serviti per dividere», ma ora «i limiti sono concepiti per incoraggiare l’integrazione». Secondo gli storici, il conflitto per il controllo del Chaco boreale, considerato strategico per i due paesi, è stato incoraggiato dalle società petrolifere erroneamente convinte, all’epoca, che la zona attraversata dal fiume Paraguay fosse ricca di riserve di idrocarburi. Il trattato di pace «Amicizia, libertà e confini» firmato nel 1938 tra Bolivia e Paraguay, che pose fine al conflitto in atto tra il luglio del 1932 e il giugno del 1935, prevedeva la creazione di una commissione mista per definire la frontiera tra i due paesi.
19 Aprile 2009
Il manifesto