Donne in nero, Napoli
Noi Donne in Nero contro la Guerra, da anni impegnate per la risoluzione
pacifica dei conflitti, quando abbiamo visto la nostra terra, le nostre città,
periferie e campagne invase da cumuli di immondizia, le strade impraticabili, l´
aria irrespirabile, abbiamo avvertito che anche questa è una guerra contro la
terra che ci alimenta, contro le persone che qui vivono. Abbiamo, così, deciso
di unirci a gruppi di cittadine/i, a comitati civici e associazioni che
lavorano, a porre delle premesse, per una soluzione concreta del problema, nel
breve e nel lungo periodo.
Per decenni da varie regioni d´Italia e di Europa sono stati riversati in
Campania rifiuti tossici che hanno avvelenato le nostre campagne, sono state
aperte centinaia di discariche abusive, dove sono stati scaricati materiali
diversi non selezionati;: tutti conosciamo lo scandalo delle “ecoballe”, balle
di rifiuti che ci si appresta ad incenerire, pur sapendo che il loro contenuto,
non essendo differenziato, inquina l´aria e la stessa terra con i fanghi di
risulta.
Il traffico dei rifiuti è stato ed è un grande affare per la camorra ed a
queste attività criminali i nostri amministratori, a livello locale e
nazionale, non hanno saputo e voluto tener fronte. Non è possibile che nessuno
sapesse, che nessuno vedesse i carichi di rifiuti tossici che per anni hanno
attraversato l´Italia da nord a sud. Anche I cittadini di questa regione hanno
la loro parte di responsabilità con il loro lasciar correre, o addirittura, per
alcuni è stato il partecipare agli affari loschi.
Il problema “rifiuti” è una questione globale e in tutta Italia non è
affrontato adeguatamente.
È stata proposta come soluzione, una non soluzione, gli inceneritori che
bruciando rifiuti 24 ore su 24, emettono sostanze nocive e ben un 30% residuo
di ceneri tossiche e scorie da avviare a discariche speciali. Inoltre, gli
stesi termovalorizzatori dalla Comunità Europea sono stati dichiarati non
impianti generativi di energia alternativa.
NOI NON DESIDERIAMO VIVERE NELLE DISCARICHE D´EUROPA, NON VOGLIAMO ASSISTERE ALLA IMPOVERIMENTO DELLA TERRA. RIPENSIAMO ALLA VITA STESSA SOSTENENDO UN’ALTRA MODALITA´ DI APPROCCIO AI CONSUMI E CREDIAMO NEL COINVOLGIMENTO DI OGNI SINGOLA PERSONA NEL CICLO DI PRODUZIONE DEI RIFIUTI CHE,
SE REINVESTITI, POSSONO DIVENTARE UN BENE COMUNE.
Ridurre i consumi
Ridurre l´uso di merci con grandi quantità di imballaggi
Riciclare quanto più è possibile (quello che non ci serve più può ancora
servire ad altri)
Trasparenza dell´intero ciclo dei rifiuti (dove vanno,come vengono trattati,
ecc…)
Raccolta differenziata controllata (come il porta a porta)
Già nella nostra Regione ci sono esempi virtuosi sulle esperienze del
corretto riciclaggio e sono ben 170 i comuni che arrivano a riciclare il 70%
dei rifiuti, Nocera Superiore (SA), che potrebbe essere il primo comune sul
territorio nazionale a raggiungere RIFIUTI ZERO, oggi già si attesta alla
percentuale dell´85%. Un esempio di cittadinanza responsabile, che oltre a
lottare contro l´apertura dell´inceneritore, ha iniziato in maniera autogestita
– in collaborazione con l´istituzione comunale – la raccolta differenziata
nelle piazze del paese è il Comitato civico di Acerra; questo ha contribuito ad
una partecipazione attiva di cittadini con una forte presenza di donne.
Nelle municipalità cittadine e in tanti comuni della Regione continuano a
nascere comitati per affrontare dalla base il problema “rifiuti”, tanto da
organizzarsi attraverso un coordinamento.
RENDERSI RESPONSABILI DEI PROPRI CONSUMI E DEI PROPRI COMPORTAMENTI OFFRE UN RINNOVO VIRTUOSO DEI BENI DELLA TERRA E UNA DIFFERENTE RELAZIONE TRA OGNI ESSERE UMANO.