di Luisa Muraro
Il venerdì 21 aprile scorso – era in corso la prima edizione di Tempo di libri – la Libreria delle donne ha funzionato da “fuori salone” per la presentazione dell’ultimo romanzo di Valeria Parrella, Enciclopedia della donna. Un aggiornamento (Einaudi, 2017).
Il pubblico era numeroso ma il libro non è piaciuto a tutte. Uso il femminile perché gli uomini non hanno parlato. Le critiche giravano intorno a questo punto: nella sua vita sessuale Amanda si comporta come gli uomini. (Amanda, docente universitaria di storia dell’architettura, si chiama la protagonista e Io narrante del romanzo.)
L’autrice, presente, ha risposto con generosità, dando vita a un dibattito che tra noi della libreria è continuato.
Da lettrice quale sono, senza pretese di critica letteraria, difenderò la protagonista del libro e, indirettamente, l’autrice che le ha imprestato il suo Io.
Nell’ambiente universitario da me frequentato, ho incontrato uomini che somigliano ai colleghi di Amanda, ma mai una come lei. Amanda è una donna presumo bella, sicuramente piacente, fa carriera, ha un formidabile appetito sessuale e trova pochi impedimenti a soddisfarlo. Vuol dire che imita gli uomini? No, presenta semmai certe caratteristiche di personaggi inventati da uomini. Ma ha anche caratteristiche che sono sue, per esempio, non concede niente a quelle finzioni spesso richieste a “lei” da “lui”, verbali o di altro tipo. Si presta al gioco amoroso ma non alla compiacenza o all’inganno. Non le mancano inoltre caratteristiche comuni fra le donne. È madre di due gemelli che non trascura. Si è separata dal loro padre perché lui, diventato una archi-star (l’archi-ex lo chiamerà lei), si occupava solo di sé e del suo lavoro. E lei aveva trovato un altro da amare.
L’amore non è frequente nella vita di Amanda, ma importante. Più frequenti sono le avventure, anche con uomini sposati. Io personalmente non ho mai fatto questo torto ad altre donne, ma non ho mai avuto tanto appetito sessuale! Tuttavia su un punto le somigliavo. Amanda irride volentieri i partner di grado pari o superiore al suo, per contro apprezza e preferisce gli altri, specialmente quelli che stanno al gioco con la giusta dose di dignità virile (leggete “L’ultimo baciamano”, p. 119).
E, per finire, Amanda, prof che non sembra dedita al mordi e fuggi dell’insegnamento accademico, ha una bellissima qualità: vuole un gran bene alle sue studentesse. E lo dice bene, così come solo una Valeria Parrella sa farle dire.
Ma il turpiloquio? In effetti, il linguaggio dell’Io narrante dell’Enciclopedia è crudo. La volgarità è un rischio che si può correre, a certe condizioni. Per esempio? Quando può esplodere in un gioco d’innocenza, come nel risus paschalis o, come nel finale di questo libro, quando, dalla parola letterale, si sprigiona un’allegoria.
(www.libreriadelledonne.it, 5 maggio 2017)