Il diario di Magda Minciotti, quindicenne deportata in Germania come lavoratrice coatta, scoperto grazie al cerchio di fiducia creato dalla storica Anna Paola Moretti, rivela la bellezza di una scrittura necessaria e le forme originali della resilienza femminile. Come ricostruire una biografia femminile, aprendo squarci inediti sull’educazione di ragazzi e ragazze in una famiglia mazziniana, sulla partecipazione femminile alla Resistenza, sulle modalità della prigionia e sul lavoro coatto di donne e uomini in fabbrica, sulla rimozione del dopoguerra e le sue ragioni? Il rapporto tra sviluppo industriale e forme di sfruttamento della manodopera, caratteristico della Siemens nell’economia di guerra, può darci elementi per riflettere sule migrazioni di oggi? L’autrice del libro Considerate che avevo quindici anni. Il diario di prigionia di Magda Minciotti tra Resistenza e deportazione (Affinità elettive 2017) ne parla con Marina Santini e Luciana Tavernini.