I Pm di Milano hanno chiesto di assolvere Marco Cappato sulla morte di Dj Fabo perché il fatto non sussiste. In subordine, hanno chiesto ai giudici di mandare gli atti alla Corte Costituzionale per valutare la legittimità dell’articolo 580 del codice penale che prevede appunto il reato di aiuto al suicidio.
La procura chiederà quindi che l’esponente radicale non venga condannato. Bellissime e molto toccanti le parole dell’aggiunta Tiziana Siciliano. “Sarei davvero stupita – ha detto – se qualcuno qui avesse qualche dubbio sul fatto che Fabiano avesse deciso di mettere fine alla sua vita. Sulla questione del dubbio se ci sia stata agevolazione al suicidio, cerchiamo di capire che cosa sia suicidio e come nasce l’articolo 580. Dobbiamo chiederci a quale vita facciamo riferimento. Quanto artificiali siano delle vite che noi siamo chiamati a difendere. Ho visto dei polmoni respirare da soli su un tavolo, macchine che sostituiscono cuori… ma è vita questa?“.
Inizialmente era stata chiesta l’archiviazione della indagine a carico di Cappato ma poi il gip Luigi Gargiulo aveva imposto l’imputazione coatta e l’esercizio dell’azione penale sostenendo che il memebro della Associazione Luca Coscioni andasse accusato di aiuto al suicidio.
“Noi abbiamo ricostruito la drammatica storia di Fabiano – ha dichiarato Siciliano – che prima dell’incidente conduceva una vita meravigliosa, fatta di possibilità e poi si è ridotta a una serie di gangli di dolore, privato della possibilità di desiderare. Viene da dire, ‘se questo è un uomo’“. “La Costituzione repubblicana – chiarisce infatti – ci ha abituati a credere che un uomo è un pieno fruitore di tutti i diritti della personalità. Dignità è poter essere uomo. Ma come può esserci dignità se non c’è la libertà di esercitarla?”
Secondo la collega di Siciliano, Sara Arduini Cappato non ha avuto alcun ruolo nella fase esecutiva del suicidio assistito di Fabiano Antoniani e non ha rafforzato la sua volontà di morte.
“Anzi lo ha addirittura ritardato cercando di coinvolgerlo nella sua lotta politica per tentare di dargli una nuova prospettiva di vita“.
(Giornalettismo, 17 gennaio 2018)