Nel femminismo alcune hanno ripreso a ragionare sulla prostituzione. Temiamo le cattive leggi nate da idee improvvisate. Il movimento del #me-too non ha avuto bisogno di leggi, ha fatto leva su una presenza di donne nella vita pubblica che è sempre più forte e sentita, anche dagli uomini. Qualcosa sta cambiando in profondità. Gli uomini in posizione di potere non credono più di poter imporre impunemente alle donne il pagamento di un lasciapassare in natura. Anche la prostituzione è uno scambio di questo tipo, lui ha i soldi, lei ha il corpo. La prostituzione può essere considerata un mestiere come un altro? Alcune dicono che è stupro a pagamento. Di fronte all’entità della tratta è possibile una difesa sensata della prostituzione? Come non dare la stura a moralismi e neppure delegare alle leggi su una questione che ci riguarda, donne e uomini? Ne parliamo a partire dall’analisi della legge Merlin con la costituzionalista Silvia Niccolai e l’avvocata Grazia Villa. Introduce Luciana Tavernini.