Franca Fortunato
Festa grande all’Istituto “Fermi” Sociopsicopedagogico e linguistico di Catanzaro Lido, per l’andata in pensione della signora Caterina Mungo, dopo una vita dedicata alla scuola come bidella. Caterina, come si è sempre fatta chiamare dalle ragazze e dai ragazzi, è andata in pensione non perché stufa o stanca del suo lavoro, ma solo per problemi di salute. «Non sono contenta di andare via – ci dice – perché ero affezionata a tutti, docenti, studenti e colleghe di lavoro». Tutti e tutte presenti alla sua festa, per esprimere affetto e riconoscenza a una donna che ha saputo fare del suo lavoro un’arte di tessitura di relazioni, dimostrando che ci si può fidare e affidare a una donna più grande. La signora Caterina ha alle spalle una vita di lavoro, fatto di passione e di amore. Originaria di san Floro, ha conosciuto anche la strada dell’emigrazione. Sposatasi nel 1968 si trasferì a Torino dove il marito lavorava alla Fiat. Lì vi rimase per sei anni e divenne madre di una bambina e di un bambino. Si trasferì, poi, a Mantova dove rimase per dieci anni, lavorando come bidella. Rientrata in Calabria, nel 1988, Caterina continua il suo lavoro di bidella prima all’Ipsia e poi alle Scuole Medie “Casalinuovo” e “Vivaldi”. Nell’anno scolastico 2004 -2005 arriva all’istituto “Fermi” dove si fa subito apprezzare per la sua umanità e professionalità. «È un pilastro della scuola che va via» dice Lidia, addetta alla Biblioteca scolastica. «Sentiremo la sua mancanza, la sua umanità e la sua ricchezza d’animo», aggiungono all’unisono tutte e tutti coloro che hanno avuto, in questi anni, la fortuna di lavorare con lei, di conoscerla e apprezzarla. La signora Caterina non ha mai concepito il suo lavoro come un atto burocratico. «Ho aiutato gli studenti – dice commossa – come ho potuto. Mi sono sempre presentata a loro come una madre a cui rivolgersi in caso di bisogno. Li ho aiutati con le parole, con consigli, incoraggiandoli ed esortandoli a studiare. Molti di loro venivano da me anche solo per parlare o perché avevano bisogno di qualcosa». «Ci ha sempre aiutate – le fanno eco due studentesse, Noemi e Mary – . Prima delle interrogazioni veniva e ci faceva cantare e pregare per scaricare la tensione». La signora Caterina è andata in pensione lasciando di sé un bellissimo ricordo. Da domani si dedicherà di più alle sue nipotine, Ilaria e Sabrina, che hanno voluto essere presenti alla festa della loro nonna.