Teresa Monestiroli
Ha aspettato che il rettore della Bocconi, Angelo Provasoli, terminasse il suo discorso. Poi, dopo il lungo applauso della platea, si è alzata in piedi e ha preso la parola. Urlando. Stretta in un golfino rosa e una maglietta a righe, con la faccia pulita di una studentessa al primo anno di università, Clara ha portato la voce della protesta nell´aula magna della business school. «Sono qui a nome delle migliaia di studenti che sono fuori, in strada. L´intento della nostra contestazione non è quello di attaccare questa università ma, al contrario, di difenderla dalle radiazioni della riforma Moratti. Siamo venuti per demorattizzare l´area».
Nell´aula scende il silenzio. Tutti gli occhi degli ospiti sono puntati sulla giovane rappresentate del collettivo universitario Unisurfer che parla al pubblico da metà sala. Le autorità ascoltano in silenzio. Il rettore non la interrompe, ma dopo un paio di minuti lo staff dell´ateneo la invita gentilmente a uscire, insieme alla studentessa che la accompagna. Prima di varcare la soglia, però, ha ancora tempo per dire un´ultima parola: «Vogliamo un futuro diverso da quello di precari che queste riforme ci stanno preparando. Vogliamo la liberalizzazione dei saperi». A mezzogiorno, quando sta per iniziare l´intervento di Tommaso Padoa Schioppa, Clara esce dall´aula. Fuori l´aspettano gli agenti della questura per avere le sue generalità.