di Umberto Varischio
Dopo la sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti su quello che semplicisticamente viene definito il “diritto di aborto”, ho cercato sui giornali italiani qualche articolo scritto da un uomo che riflettesse sull’accaduto e cercasse di farlo eventualmente partendo dalla propria esperienza.
Debbo dire che articoli “al maschile” ne ho trovati diversi, ma tutti (salvo quello di Alberto Leiss sul Manifesto del 28 giugno) avevano un’impostazione simile a quello di Paolo Giordano sul Corriere della Sera di sabato 26 giugno 2022. Un articolo magari condivisibile nei contenuti: la difesa dei diritti delle donne, l’analisi dei pregiudizi maschili sull’aborto, ragionamenti su cosa significa per una donna intraprendere il percorso per effettuare un aborto (sic!), ragionamenti sulla messa in discussione di questo diritto che non tocca solo le donne, ma anche gli uomini ecc. Qualche uomo, negli USA, si spinge fino a essere disponibile a cedere la sua identità digitale per evitare alla donna il pericolo di essere individuata quando si dovesse recare in un altro Stato per eseguire l’aborto o per acquistare la cd. “pillola del giorno dopo”. Tutte posizioni condivisibili ma…
Un passaggio dell’articolo di Giordano riguarda (finalmente, ho pensato leggendolo) la questione del rimosso: «A più di quarant’anni dall’approvazione della 194, l’aborto è ancora qualcosa di cui non si parla, mai, neppure in privato, con la sola eccezione degli ambienti femministi. È un rimosso obbligatorio non solo per le donne che lo affrontano da sole ma perfino per le coppie stabili». Letto, mi sono ricreduto: il rimosso era solo questo?
Quello che cercavo in questi interventi, e che non ho trovato, era un ragionamento che partisse dal concepimento (che in questo caso è un concepimento a due, una donna e un uomo), atto che non dovrebbe essere visto come un accadimento quasi inevitabile, un evento naturale che porta necessariamente alla nascita di una nuova vita.
Ma quello che non ho trovato, nell’articolo di Giordano e negli altri, è stato un ragionamento sulla sessualità maschile e sul ruolo di noi maschi nella contraccezione. Se esiste un rimosso in questo evento, secondo me, è proprio questo.
(www.libreriadelledonne.it, 27 giugno 2022)