3 Maggio 2023

Una staffetta per dire: «Non vogliamo distruggere»

di Antonella Nappi


Nel sito della Libreria delle donne si trovano due articoli scritti da me e Cifoletti, Un’altra resistenza, e uno firmato da molte altre donne, Vogliamo votare contro la guerra, fatto questo su esempio di un altro articolo ancora che era nello stesso sito: Possiamo votare contro la guerra?

Era l’anno passato, mettevamo in evidenza la diversità delle donne dai guerrafondai che conducono guerre di confine e per il governo dei Paesi, quelle per cui uomini vogliono vincere su altri uomini, e alcune donne sembrano appoggiarli per abitudine solidale. La guerra civile tra ucraina e russofoni era arrivata a vedere l’invasione del paese da parte della Russia e chi si riconosceva nel governo di Zelensky rispondeva con le armi.

Noi scriventi ricordavamo come le donne siano state sempre oppresse da governi maschili, da leggi maschili, da principi maschili e ben poco difese. Come le donne abbiano sempre cercato una via di sopravvivenza e fuga dalla violenza per poter essere più libere. Non è dunque la difesa dei governi né quella dei confini, tantomeno il desiderio di vincere su altri con le armi, il loro impegno, bensì quello di difendere la possibilità di vivere per sé stesse e per gli altri. Nella esperienza e nelle azioni, le donne e molti uomini preferiscono operare per conservare la salute, la natura, le città e le ricchezze relazionali conquistate. Preferiscono conservare i beni e i corpi, conservare la responsabilità nell’affrontare i conflitti e ragionarli.

La popolazione italiana si ribellò spontaneamente alla richiesta di Zelensky di entrare in guerra contro la Russia, e così quella europea, ma i nostri governi, subalterni a quello americano, presero ad appoggiare il paese attaccato, senza mantenere neutralità. Non fecero opera di mediazione ma al contrario iniziarono a bombardarci di ideologia guerresca, di ideologia schierata al vincere un nemico e ho l’impressione che abbiano reso mute e impotenti le persone che vorrebbero poter ragionare. Credo siano in parte riusciti a adeguare la popolazione all’aspettativa di qualsiasi possibile disfatta dell’economia e del proprio equilibrio personale, all’evenienza di una catastrofe che dipende dal conflitto russo-ucraino condotto dall’America e dall’Europa per colpire i confini russi e l’oriente tutto. Le nostre alleanze economiche proprio con quegli Stati sono state distrutte, così le nostre sicurezze. Le basi militari americane in Italia e negli Stati che circondano la Russia ci mettono in serio pericolo.

L’iniziativa della Staffetta per la pace, che pacifisti e pacifiste hanno organizzato, e di cui il sito della libreria delle donne dà conto, è un’occasione di alzare lo sguardo e vedere che ci siamo, noi che non vogliamo inviare armi ai paesi in guerra. Dobbiamo risvegliare la speranza che la popolazione possa difendere la vita e la relazionalità pacifica, discutere e contenere i conflitti tra stati e popoli, e non scivolare in una guerra mondiale che colpisce, proprio in Italia, e già sta portandoci anche contro la Cina, per Taiwan (già in quei pressi si esercita la portaerei italiana Cavour).

Spero questa manifestazione riesca bene e spero il piccolo sforzo di iscriversi e raggiungere i sentieri che verranno indicati, dove camminare per un chilometro soltanto, sia alla nostra portata.

La Staffetta per la pacequi l’appello, è stata promossa da Michele Santoro e il suo percorso è stato realizzato dall’Associazione Compagnia dei Cammini. L’iniziativa, che unisce su strade pedonali tutte le regioni d’Italia da nord a sud, si svolgerà domenica 7 maggio per lanciare un messaggio di pace e un segnale alla politica. Per aderire è necessario scrivere alla mail: staffetta.pace@gmail.com.


Maggiori dettagli al seguente link.


(www.libreriadelledonne.it, 4 maggio 2023)

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