Annarosa Buttarelli ha insegnato Ermeneutica filosofica e Filosofia della storia all'Università di Verona e fa parte della comunità filosofica "Diotima". Diversi suoi saggi solo stati pubblicati all'interno di volumi curati da Diotima (Liguori edizioni). Ha dedicato saggi e monografie alla filosofa spagnola María Zambrano, di cui è tra le maggiori studiose europee, e di recente della filosofa e critica d'arte Carla Lonzi, della quale sta curando per La Tartaruga la riedizione di molte pietre miliari, a partire dal fondamentale Sputiamo su Hegel. Impegnata nel pensiero e nella politica della differenza, ha firmato, tra i tanti, il libro Sovrane. L'autorità femminile al governo (2013), ripubblicato nel 2017, e ha curato insieme a Luisa Muraro e Liliana Rampello il volume Duemilaeuna. Donne che cambiano l'Italia. Con Laura Boella ha invece pubblicato Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein. Di recente uscita per Tlon anche il saggio Bene e male ripensati. Il sottosopra delle filosofe. Ha ideato e coordinato il master biennale di secondo livello "Consulenza filosofica di trasformazione" presso l'Università di Verona. Nel 2016 ha ricevuto a Roma, nella Galleria nazionale d'arte moderna a Valle Giulia, il "Premio Arte, Sostantivo femminile" per il suo impegno in campo filosofico. Nel 2018 è nominata direttrice scientifica della fondazione "Scuola alta formazione Donne di Governo". Attualmente è Course Content Director e docente presso l'Università IUAV di Venezia.
La rivoluzione delle filosofe
La questione del bene e del male è un interrogativo eterno nel pensiero umano. Annarosa Buttarelli in questo saggio compie un gesto teorico tanto sottile quanto significativo: togliere a questi concetti l’iniziale maiuscola, per riportarli nella nostra realtà vivente. L’autrice ci mostra l’inefficacia dei sistemi filosofici e culturali che non riescono a fronteggiare l’emergere della violenza e della prevaricazione che attraversano il mondo. Per proporre un’etica della vita, Buttarelli ci accompagna in un viaggio tra le grandi pensatrici che hanno esplorato in modo originale il male e il bene nell’esperienza quotidiana. In questo libro scopriamo quindi le concezioni rivoluzionarie di Simone Weil, Hannah Arendt, Iris Murdoch, Flannery O’Connor, María Zambrano e Françoise Dolto, che dischiudono prospettive e pratiche inattese in un mondo della vita in cui la “cura” è il cardine delle relazioni.