10 Marzo 2024
#VD3

La scommessa del partire da sé

di Silvia Baratella


Introduzione alla redazione aperta di Via Dogana Tre La scommessa del partire da sé, 10 marzo 2024


Questo incontro di Via Dogana ha come tema la scommessa del partire da sé. Il partire da sé è una pratica che è stata importantissima per il movimento delle donne, noi abbiamo scritto nell’invito «una pratica vincente». Vincente perché ha permesso di scardinare il discorso neutro-oggettivo su di noi che gli uomini ci imponevano dall’esterno. E adesso è una scommessa che vogliamo proporre a tutte e a tutti come una delle possibili vie d’uscita dalla crisi di tutti i modelli politici, che oggi stanno drammaticamente franando.

Personalmente sono ancora un’apprendista della pratica del partire da sé, perché ho fatto venticinque anni di politica neutra maschile, iniziando molto giovane, e questo mi ha inculcato tutti gli schemi dell’“oggettività”, dell’astrazione, e devo ogni volta fare uno sforzo cosciente per tornare al mio sentire, e a volte non lo riconosco, non lo “sento”. C’è un qualcosa che mi fa arrabbiare, o che risveglia la mia diffidenza, o che suscita altre reazioni, ma non riesco a individuare che cos’è, cerco di far ricorso a razionalizzazioni e non so metterlo a confronto con me stessa. Quando ci riesco però mi rendo conto della profonda differenza, mi rendo conto che viene fuori l’autenticità, la chiarezza sulla natura politica dei problemi. E diventa più chiaro anche cosa è possibile fare.

Il partire da sé naturalmente non è l’autobiografia, non è fermarsi a raccontare la propria esperienza. È, per dirlo con le parole di Luisa Muraro che abbiamo citato nell’invito[1], coinvolgersi, non pensare per schemi astratti ma coinvolgersi in quello di cui si parla, sapere se ci tocca, perché e per quale motivo.


Ne parleremo con Chiara Zamboni della Comunità filosofica Diotima dell’Università di Verona, che parlerà del partire da sé e delle relazioni con il contesto in cui si parte da sé, e con Riccardo Fanciullacci, che accetta la scommessa che sia anche una pratica politica per gli uomini e che ci porta l’esperienza di un tentativo di attuarla, ma anche delle difficoltà che ha incontrato. Anche


Riccardo ha partecipato alla Comunità filosofica Diotima. Ora è docente all’Università di Bergamo; ha collaborato e scritto con Luisa Muraro e insieme a Stefania Ferrando ha curato la raccolta di scritti di Lia Cigarini La politica del desiderio.


(Via Dogana 3 – www.libreriadelledonne.it, 10 marzo 2024)


[1] «Partire da sé, che vuol dire: rinunciare al punto di vista oggettivo esterno per coinvolgersi nella realtà in questione, e farlo distaccandosi da sé, per mettersi nel movimento della trasformazione di sé e della lingua, una cosa mediante l’altra.»

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