25 Dicembre 2024
Concorso Lingua Madre

Si è spenta Pinuccia Corrias

a cura del Gruppo di studio CLM


Pinuccia Corrias, docente, autrice e parte del Gruppo di studio del Concorso letterario nazionale Lingua Madre (CLM)


Pinuccia Corrias aveva appreso da Lia Cigarini l’importanza del “desiderio”, da Luisa Muraro di essere stata allevata secondo “l’ordine simbolico della madre”. Si è spenta oggi, 25 dicembre. Docente e anche amica, autrice e parte del Gruppo di Studio CLM non ha mai smesso di illuminare con il suo pensiero la politica delle donne anteponendo la relazione, l’ancoraggio alla genealogia femminile e fornendo pratiche di verità su di sé e sul mondo.

«Ottanta anni e sono insegnante. Sì, ne ho avuto la conferma da poco. Una mia ex-alunna ha denunciato il marito che l’aveva minacciata con una pistola, al giudice che le chiedeva dove avesse trovato il coraggio, ha risposto: Io ho avuto una docente che mi ha insegnato che una donna non deve mai accettare che qualcuno le manchi di rispetto. Mi pare che non serva scrivere “ex”». Così scriveva di sé.

E così sono nati i suoi libri Abbardente (Neos, 2016) e Rosario sardo, inedito. Ha contribuito a numerosi testi curati dal Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile. Suoi saggi sono contenuti in Il simbolico in gioco. Letture situate di scrittrici del Novecento (Il Poligrafo, 2011); L’alterità che ci abita. Donne migranti e percorsi di cambiamento (SEB27, 2015), Con forza e intelligenza. Aida Ribero 1935-2017 (Il Poligrafo, 2024). 

Aveva ricevuto il premio Macopsissa, per le sue poesie giovanili. All’Università Cattolica di Milano ha vissuto il ’68, che ha dato un’impronta politica al suo insegnamento: a cominciare dalla gestione di un asilo con preti operai a Pomigliano d’Arco.

Viveva tra Torino, la Sicilia e la Sardegna, ma aveva vissuto anche a Milano, Roma e Napoli. Conosceva quindi l’esperienza della migrazione così ben rappresentata nel racconto Shalom Inshallah Amén con cui, nel 2014, ha vinto la sezione donne italiane del IX Concorso Lingua Madre.

Da femminista e come docente ha contribuito alla pedagogia della differenza e nella sua scrittura ha sempre messo in luce la presenza femminile nel mondo. Infatti, aveva fatto suo e praticato – soprattutto nella scuola, dove ha insegnato italiano e storia – il femminismo della differenza, che ha poi approfondito nella Libreria delle donne di Milano e nel Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino, nel Gruppo di ricerca teologica donne valdesi e della comunità di base e nel Gruppo intergenerazionale di Pensieri in piazza, a Pinerolo.

A Casa “Chantal” del Monastero della Visitazione di Pinerolo, ha seguito dal 2008 un percorso di spiritualità e di servizio con le monache e le volontarie e qui, nel 2015, ha accompagnato l’inserimento di una rifugiata di Bangui.

Viveva a Sciacca, di fronte al mar d’Africa, luogo amato dai suoi quattro figli e dai nipoti.

Nel suo saggio Itinerari d’esilio (in L’alterità che ci abita) scriveva che quando il mondo le aveva mostrato il suo volto più solo, più ferito, più fragile, aveva resistito «quel che mia madre mi aveva insegnato, questo solo mi ha aiutato a non perdermi. È qualcosa, io credo, che può servire, ancora nei nostri giorni brevi. Qualcuno la chiama più laicamente “cura del mondo” e una parte di essa spetta, di certo, da sempre a ciascuna di noi».

A lei va il nostro pensiero, il nostro affetto e la nostra gratitudine.


(https://concorsolinguamadre.it/pinuccia-corrias/, 25 dicembre 2024)

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