di Antonella Nappi (con la collaborazione di Alfonso Navarra, coordinatore dei Disarmisti esigenti)
Trattato di proibizione delle armi nucleari, a New York terzo incontro degli Stati Parte.
I Disarmisti esigenti partecipano, tra la società civile, con una nutrita delegazione caratterizzata dal protagonismo delle donne. In forse la presenza dell’attivista bielorussa Olga Karatch, cui è negato il visto USA
«Mancano 89 secondi alla fine del mondo». Corrono le lancette dell’Orologio dell’Apocalisse e non solo: tra pochi giorni l’ONU organizzerà il terzo incontro dedicato al TPAN – Trattato di proibizione delle armi nucleari. Il Palazzo di Vetro a New York del Segretariato delle Nazioni Unite è quasi pronto per accogliere i 73 Paesi che lo hanno ratificato tra i 122 che lo hanno adottato il 7 luglio del 2017.
Vi sarà non solo la loro voce istituzionale degli Stati, poiché sarà nutrita la presenza di ONG accreditate con ICAN – International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, Premio Nobel per la Pace 2017 – proprio in rappresentanza della società civile che lotta per il disarmo a livello mondiale.
Il terzo incontro degli Stati parte si svolgerà dal 3 al 7 marzo 2025 presso la sede ONU a New York, sotto la presidenza del Kazakistan, e sarà preceduto, il 2 marzo, da una assemblea della rete ICAN, oltre seicento organizzazioni di cui i Disarmisti esigenti sono tra i membri italiani.
Cos’è il TPAN: concetti chiave, tempi e un po’ di storia
Il Trattato di proibizione delle armi nucleari (testo completo in inglese qui) è un documento nato per contrastare non solo la loro proliferazione, ma per condurre le scelte politiche internazionali a un abbandono dello strumento di deterrenza nucleare, nelle relazioni fra Stati, per la risoluzione dei conflitti e intimare la distruzione dei suddetti ordigni. Lo stesso possesso delle armi nucleari è dichiarato illegale e stigmatizzato.
Il Trattato prevede che gli incontri degli Stati parte si svolgano su base annuale (o biennale) e che si tengano conferenze di revisione a intervalli di cinque o sei anni per «considerare e, ove necessario, prendere decisioni in merito a qualsiasi questione riguardante l’applicazione o l’implementazione di questo Trattato».
Il primo incontro degli Stati parte si è tenuto a Vienna dal 21 al 13 giugno 2022 con la partecipazione di 49 Stati parte, 34 Stati osservatori e rappresentanti delle Nazioni Unite, di organizzazioni internazionali e regionali, del Comitato Internazionale della Croce Rossa e della società civile. L’incontro ha adottato una serie di decisioni ambiziose, tra cui la Dichiarazione di Vienna e il Piano d’azione.
Il secondo incontro degli Stati parti si è svolto dal 27 novembre al 1° dicembre 2023 presso la sede delle Nazioni Unite a New York, con il Messico in qualità di presidente. Hanno partecipato 94 Stati parte e altri osservatori, insieme a rappresentanti di agenzie internazionali, tra cui l’AIEA (Agenzia Internazionale Energia Atomica) e la CTBTO (Organizzazione del Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari), il CICR(Il Comitato Internazionale della Croce Rossa), nonché organizzazioni della società civile, comunità colpite, giovani, parlamentari e istituzioni finanziarie. La riunione ha adottato una dichiarazione politica e una serie di decisioni che rafforzano il processo.
La nostra delegazione
È ora la volta del terzo incontro, ed è proprio direttamente dal territorio americano che la delegazione dei Disarmisti esigenti riporterà tutti gli aggiornamenti in diretta riguardo a ciò che accadrà alla conferenza generale e nei numerosi side events previsti durante tutta la settimana. In questa edizione sono stati depositati tutti i Working paper delle ONG accreditate, tra i quali quello predisposto da noi (firmato insieme a Costituente Terra); ciò significa che la società civile espone proposte su come integrare il Trattato, dando un contributo fondamentale alla rete internazionale che, vista la situazione geopolitica attuale, va crescendo sempre di più.
Della delegazione fanno parte: Giovanna Cifoletti, Ennio Cabiddu, Sandro Ciani, Greta Triassi, Monica Bertino e Totò Schembari (della Pagoda per la pace di Comiso), Paola Paesano (di Costituente Terra). Olga Karatch è in forse perché gli USA le stanno negando il visto. Lei è l’attivista bielorussa fondatrice di Our House (‘Casa Nostra’), candidata al premo Nobel per la pace nel 2024, che è stata condannata a dodici anni di carcere dal regime di Lukashenko e allo stesso tempo in Lituania, dove si è rifugiata, non ha ottenuto l’asilo in quanto “spia di Putin”…
Gli obiettivi della nostra missione a New York
Secondo la loro natura di antimilitaristi non violenti, i Disarmisti esigenti si muovono con la priorità della denuclearizzazione, sia militare che civile, a livello globale. La nostra nascita, nel 2014, avviene in risposta all’appello di Stéphane Hessel e Albert Jacquard a «esigere il disarmo nucleare totale». Oggi c’è l’ambizione, da parte nostra, che la necessità di una rapida transizione dalla proibizione legale delle armi nucleari (un processo aperto dal Trattato del7 luglio 2017) alla loro totale eliminazione fisica sia condivisa a livello globale.
Questo obiettivo, incoraggiato dall’assegnazione del Premio Nobel per la Pace all’ICAN (www.icanw.org), richiede a nostro avviso pianificazione strategica e lavoro, con una prospettiva generale e internazionale che rappresenta il nucleo della nostra ragion d’essere.
In particolare, in questo momento la nostra priorità è lavorare per armonizzare e integrare la Campagna ICAN con la Campagna No First Use (NFU). È necessario che le potenze nucleari avviino un tavolo che dia seguito alla Campagna No First Use con misure concrete contro la guerra nucleare per errore: forse la Cina, il più sensibile finora, potrebbe prendere l’iniziativa anche su nostra richiesta dal basso.
Abbiamo organizzato, all’interno del meeting di New York, due eventi collaterali per discutere e approfondire insieme i seguenti temi:
3 marzo 2025 – dalle 10:00 alle 11:15, dal titolo: “Lezioni dal movimento contro gli euromissili”
4 marzo 2025 – dalle 11:30 alle 12:45, dal titolo: “Le armi nucleari russe in Bielorussia portano alla luce il rischio di una guerra nucleare limitata in Europa”.
Sosteniamo la performance proposta dalla Pagoda per la Pace di Comiso: alziamo le braccia, con un minuto di silenzio, per invocare: «Mai più Auschwitz! Mai più Hiroshima!» Con l’energia che speriamo questa iniziativa trasmetta, ribadiamo che il futuro del mondo è nelle nostre mani: vi invitiamo a vivere, insieme a noi, la forza della vita, la visione dell’unica umanità appartenente alla Terra, che prevarrà sulle forze della distruzione.
I punti essenziali del working paper che abbiamo presentato con Costituente Terra: sicurezza degli Stati (uno contro l’altro) oppure sicurezza comune dell’umanità?
1) Nonostante i numerosi successi del TPNW (numero elevato di adozioni, firme e ratifiche, disinvestimenti delle banche negli armamenti nucleari, numerose richieste di città a favore del TPNW) siamo in una situazione di stallo perché nessuno Stato nucleare né i suoi alleati hanno aderito al TPNW fino ad ora, quindi sono necessarie nuove strategie che tengano conto della complessità della situazione geopolitica.
2) Un processo di disarmo nucleare dovrebbe essere realizzato dall’interno del “club” dei nove Stati nucleari e dei loro alleati (a partire dalla Cina?): il nostro ruolo di attivisti è quello di promuovere tale processo sottolineando che il rischio di una guerra nucleare è inaccettabile prima di tutto per gli Stati nucleari stessi.
3) Un primo passo utile potrebbe essere un accordo No First Use tra gli Stati nucleari. In questo contesto, le “mini-armi nucleari”, più facili da usare sul campo di battaglia, dovrebbero essere esplicitamente vietate dall’articolo 1 del TPNW.
4) Un altro passo potrebbe essere la rimozione delle armi nucleari dislocate nei territori degli “Stati alleati” (Italia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Turchia e Bielorussia) e, naturalmente, il rifiuto totale di qualsiasi tipo di euromissili.
5) Diversi Stati NATO (Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Belgio) hanno espresso interesse per il TPNW, ma la loro inclusione nell’alleanza NATO impedisce loro di aderire al TPNW. Questa categoria di Stati “a cavallo” potrebbe trovare posto nell’articolo 4 del TPNW.
6) Cambiare radicalmente l’attuale opposizione Est-Ovest, come era già avvenuto nel periodo 1991-2003. Per questo: aprire un tavolo di negoziazione tra la Russia e il resto dell’Europa (attraverso OSCE/ONU) per risolvere pacificamente i problemi esistenti (bombe a orologeria) lungo i quasi 4000 km di confini, più gli Stati di Moldavia e Georgia. Se l’associazione Costituente Terra, che promuove un progetto di costituzione globale, rivolge un appello agli Stati che hanno aderito al TPNW in almeno uno dei modi possibili (adozione, firma, ratifica), in effetti la grande maggioranza nell’Assemblea generale dell’ONU, al fine di ottenere la convocazione di una sessione speciale permanente di tale assemblea per negoziati senza sosta fino a quando non si raggiungerà la pace nella guerra d’Ucraina.
7) Inoltre l’associazione Costituente Terra promuove un ancora più ambizioso “Appello per un disarmo totale” nel mondo. Se ciò avesse successo, renderebbe inutile la NATO e renderebbe più facile un disarmo nucleare. La necessaria gradualità della strategia non significa sottrarre radicalità al TPNW, che è legato nel progetto costituzionale mondiale all’art. 52 che proclama l’eliminazione delle guerre: la vera ragione di esistenza delle Nazioni Unite. Altri articoli salienti del progetto: l’art. 53 per la messa al bando delle armi e il monopolio pubblico della forza; l’art. 77 per il superamento degli eserciti nazionali.
8) È necessario un potente movimento di base per sostenere e promuovere queste iniziative.
Per contatti generali: Alfonso Navarra, coordinamentodisarmisti@gmail.com
Per contatti in questi giorni del 3MSP: Ennio Cabiddu (+39 366 653 5384); Greta Triassi (+39
327 786 8943); Costituente Terra, p.paesano@gmx.com (+39 348 763 5966); Casa Nostra,
olga.karatch@gmail.com (+370 607 65718); Pagoda per la pace a Comiso,
monicabertino23@gmail.com (+351 961 596 666).
(www.libreriadelledonne.it, 26 febbraio 2025)