Cari amici,
Ho notato che molti di voi si sono persi questa storia incredibile, quindi sento il dovere di condividerla e fornire alcune conferme, visto che non tutti credono che una cosa del genere possa accadere in Polonia.
Pare che nell’estate del 2024, durante lo scarico di un treno carico di equipaggiamento militare su un binario secondario a Mosty, vicino a Szczecin [Stettino], i soldati non abbiano completamente disimballato tutto il carico. Di conseguenza, alcune mine anticarro sono rimaste nel vagone e sono state inviate per errore al magazzino IKEA. La maggior parte delle mine di questo tipo pesa tra gli 8 e i 15 kg, con gran parte del peso costituito da cariche esplosive progettate per colpire veicoli militari pesanti come carri armati e mezzi blindati.
Secondo i media, almeno alcune decine di mine anticarro hanno viaggiato per un po’ in Polonia prima di essere scoperte, per caso, in un magazzino IKEA dove erano state consegnate. La situazione è venuta alla luce quando IKEA ha contattato il personale militare per chiedere quando qualcuno sarebbe venuto a ritirare le loro mine.
Sembra che una terza guerra mondiale per errore – o per pura negligenza – sia sempre più vicina.
Per rassicurarvi che questo livello di negligenza non è un caso isolato, vorrei sottolineare che incidenti simili si verificano anche nelle forze armate della nostra regione. Ci sono molte storie tragicomiche che coinvolgono le forze armate di Bielorussia, Russia e Ucraina (e anche di altri Paesi).
Link al caso:
E dato che apprezzo l’umorismo nero in situazioni del genere, vi mando anche una vignetta divertente che i polacchi hanno condiviso sui social media, così potete sorridere anche voi.

La vignetta dice: «Non importa di chi è la colpa. Guarda questa bellissima mina anticarro», con il logo di IKEA e il prezzo. Davvero un bel senso dell’umorismo, non trovate?
Cordiali saluti, Olga Karatch
(messaggio e-mail a pacifiste e pacifisti italiani, 25 febbraio 2025)
(*) pacifista bielorussa, fondatrice di Our House, candidata al premio Nobel per la pace 2024.