Franca Fortunato
“La Signora del Monte. Vecchie storie a Monforte d’Alba”, è il titolo dell’ultimo libro di Marirì Martinengo, in cui l’autrice, femminista storica del pensiero della differenza, porta a compimento la strada da lei aperta di un “fare storia” femminile che rivoluziona la storiografia tradizionale che, in nome di una “falsa oggettività”, ha permesso che la storia diventasse «una disciplina arida, mutilata delle relazioni, dei sentimenti, dell’emotività, aspetti ritenuti di pertinenza esclusiva del romanzo». Nel libro descrizione, narrazione e documentazione si intrecciano con le passioni, i sentimenti, la vita dell’autrice e delle donne e degli uomini con cui entra in relazione, in un rapporto col tempo che assume un significato diverso a seconda dell’età e di chi narra e interpreta la storia. Nel libro Marirì, con dovizia di documenti, di rimembranze e ricordi, tra memoriale e storiografia, narra, in modo appassionante e appassionato, poetico in alcuni momenti, dieci anni della sua infanzia, dalla fine degli anni Trenta alla fine degli anni Quaranta del Novecento. La memoria di esperienze personali e familiari si intreccia, nel libro, con una puntuale e documentata ricerca storica sui luoghi e le persone di Monforte, con il risultato di descrivere, narrare, e documentare la storia personale e familiare intrecciata con quella di una intera comunità. I luoghi, le strade, le case, le piazze, strappate all’oblio del tempo, si ripopolano attraverso la scrittura e la vita torna a pulsare nelle reti di relazioni tra vicine, nei sentimenti, nelle emozioni, negli amori, nelle passioni, nelle scelte delle donne e degli uomini che Marirì ha incontrato negli anni della sua permanenza a Monforte. Gli anni della guerra, dello sfollamento dalle città, della resistenza e del dopoguerra rivivono nel libro attraverso le vicende personali e familiari dell’autrice, e si intrecciano con la storia di una delle comunità delle Langhe piemontesi, che si resero protagoniste della lotta partigiana. Nel raccontare e ricordare la storia di Monforte d’Alba, l’autrice guarda alla genealogia femminile. Dalla Signora del Monte, la contessa, feudataria, che difese la roccaforte dall’assalto dei feudatari e dei vescovi e che fu condannata dalla chiesa al rogo per aver difeso e aderito al movimento cataro, a Elisabetta, regina d’Ungheria, che protesse Monforte, fino alle “infinite vite” di donne comuni che l’autrice conobbe nella sua infanzia e di cui narra la “storia”, per non lasciare che il tempo le seppellisca. Il libro si inserisce nel percorso politico e di ricerca storica di Marirì, con cui dimostra, ancora una volta, come scrivere la storia delle donne non vuol dire aggiungere un capitolo a un manuale scolastico per tutto il resto tradizionale, ma vuol dire ripensare e riscrivere tutta la storia, per fare entrare quello che è stato tenuto fuori dalla storiografia tradizionale, in primis le relazioni tra donne e tra donne e uomini. Un libro da fare leggere alle ragazze e ai ragazzi a scuola.
La Signora del Monte. Vecchie storie a Monforte d’Alba, Neso Edizioni, 2011, pagg. 165, € 14,00