Nuova decisione dopo l’ abolizione della siesta. «Così c’ è più tempo per la famiglia»
Alessandra Mangiarotti
Il ministro della Difesa José Bono ha guardato l’ orologio: le otto in punto. Quindi, dalla tribuna, ha salutato il Congresso dei deputati più mattiniero della storia di Spagna: «A quien madruga, Dios le ayuda». Un detto che tradotto alla lettera vuol dire: «Dio aiuta chi si sveglia presto». Ma meglio è reso dal nostro ben più secolare «le ore del mattino hanno l’ oro in bocca». Anche nel caso in cui l’ obiettivo da centrare, tanto caro al premier socialista Louis Rodriguez Zapatero, sia quello di riuscire a conciliare lavoro e famiglia: «Prima si inizia a trabajar, prima si torna a casa». Per la felicità di chi vuole adeguare i ritmi lavorativi a quelli europei. Ma con buona pace della way of life spagnola, del tutto spostato il più tardi che si può: lavoro, shopping, rito delle tapas e cena. Dopo gli otto ministri donna, la «ley de igualdad» e l’ abolizione della siesta per deputati e dipendenti statali, il governo Zapatero prova a rivoluzionare un altro pezzo di tradizione spagnola (e a porsi come avanguardia in Europa). Dando anche questa volta il buon esempio («lo Stato insegni, il privato in-segua») in fatto di orari: per la prima volta nella storia del Parlamento, ieri mattina i deputati sono stati chiamati a raccolta dal presidente del Congresso Manuel Marìn alle otto anziché alle nove. Con un’ ora d’ anticipo rispetto al tradizionale appuntamento in Aula. Per mettere ai voti innanzitutto, dopo il via libera del Senato, la legge sull’ Esercito e la Marina. La legge è stata approvata all’ unanimità. L’ esperimento, il primo di una serie che negli intenti del governo porterà a un cambiamento degli orari dalla prossima stagione, ha diviso i deputati. Anche se l’ affluenza per l’ ultima seduta prima delle vacanze pasquali è stata forte: un terzo dei 350 deputati ha preso parte ai lavori fin dalle otto. Insieme ai funzionari e agli addetti all’ Aula che sono stati chiamati ad adeguarsi al nuovo orario di lavoro. La proposta di anticipare l’ inizio delle sedute parlamentari era stata presentata nelle scorse settimane dal presidente del Congresso Marìn: «Così si concilia meglio il lavoro con la famiglia». Un obiettivo che il governo Zapatero vuole raggiungere anche attraverso la realizzazione di un asilo all’ interno del palazzo del Congresso: «Per i figli di deputati e funzionari», ha confermato ieri Marìn. E la benedizione del nuovo orario è arrivata dopo una riunione dei capigruppo parlamentari e un incontro con la Commissione nazionale per la razionalizzazione degli orari di lavoro. Perché mettere ordine nei ritmi professionali (e di vita) degli spagnoli, va detto, per il governo Zapatero è importante quanto riuscire a conciliare lavoro e famiglia. Insomma: la gazzella d’ Europa, la nazione del Vecchio continente che corre più veloce di tutti, non può non adeguarsi agli orari di lavoro comunitari. Sottolineando che la tradizione e la storia non c’ entrano con le lente abitudini spagnole (della siesta, ad esempio, non c’ è traccia fino agli Anni Trenta, quando per povertà gli spagnoli avevano bisogno di due lavori e quindi di dividere in due la giornata) il governo tira dritto. Inciampando però anche in ostacoli «casalinghi»: «Quello più grande è convincere i deputati a ridurre a un’ ora la pausa pranzo», ammette Marìn a quattro mesi dall’ abolizione della siesta per i dipendenti statali. «Oggi inizia alle 14.30 circa e si spinge fino alle 17.30, quando si sta ancora ordinando l’ ultimo caffè». LA SIESTA Intanto è stato un esperimento. Ma dal prossimo autunno potrebbe essere la regola quella di convocare il Congresso dei deputati un’ ora prima, alle 8 invece che alle 9 del mattino. Una decisione che si inserisce nella «rivoluzione» degli orari promossa e incoraggiata dal governo Zapatero A dicembre il governo Zapatero ha abolito la pausa pomeridiana nell’ amministrazione civile. L’ obiettivo era mettere fine «ai caotici orari» e di «riconciliare lavoro e famiglia». Ha spiegato il ministro dell’ amministrazione pubblica: «I dipendenti torneranno a casa alle sei, invece che alle 8 o alle 9» Abitudini in Spagna IL RIPOSO La siesta è uno dei simboli della vita spagnola: con differenze tra Nord e Sud, tutto si ferma tra le 14 e le 16 (anche le 17)SHOPPING Anche i negozi seguono il bioritmo della nazione: saracinesche alzate dalle 10 alle 14 quindi, dopo la siesta, dalle 17 alle 20 LE TAPAS L’ antico rito delle Tapas, ricchi e tipici aperitivi, scandisce il ritmo delle serate: mai prima delle 19, fa slittare la cena alle 22 PARLAMENTI A CONFRONTO SPAGNA I lavori del Congresso dei deputati iniziano abitualmente alle 9. Ieri, per la prima volta, la seduta è cominciata alle 8. Il presidente del Parlamento ha anche annunciato la creazione di un asilo per i figli di deputati e funzionari. ITALIA Non ci sono orari prestabiliti. Normalmente le sedute parlamentari nei giorni delle votazioni (martedì, mercoledì e giovedì) iniziano tra le 9 e le 9.30. Pausa pranzo tra le 13.30 e le 15. I lavori in Aula abitualmente proseguono fino alle 21. UNIONE EUROPEA Le sedute plenarie del Parlamento Ue iniziano alle 9 (alle 17 il lunedì, alle 10 il giovedì). Due ore di pausa pranzo, una per la cena, si spingono anche fino alle 24. Le riunioni delle commissioni iniziano alle 9. Pausa dalle 13 alle 15, poi al lavoro fino alle 18.30