Mi
era successo tutto così improvvisamente, senza alcun preavviso. Un attimo
prima ballavo con la mia piccolina di un mese e un attimo dopo avevo una tempesta
nascosta, ma terribile, dentro di me. Stavo malissimo, ma la mia voce era tranquilla.
La Sara esteriore controllata come sempre, quella interiore nel panico. Sentivo
che dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa per buttare fuori la Sara interiore:
fare la pipì, la cacca, camminare
nulla serviva. Ad un certo punto
ho avuto un'idea: chiamare la mia ostetrica, con cui avevo frequentato il corso
pre-parto. Annamaria è riuscita a farmi sfogare. Senza giudizi, quasi
senza consigli. Semplicemente mi ha fatto parlare. Una sua domanda è stata
la chiave di tutto: a cosa pensavo quando la tempesta è arrivata? pensavo
forse alla morte? Noooo!! o sì? a pensarci bene... già, era
vero! Dal giorno del parto mi era venuta l'ossessione di avere un tumore allo
stomaco. E così avevo cominciato a pensare: se fossi morta, cosa sarebbe
successo? Mi ero resa conto del legame che mia figlia aveva con me. D'ora
in avanti non sarei più stata io, come entità indipendente, ma sarei
stata "due": lei non poteva vivere senza di me. O forse sì, se
ragionavo in termini astratti, a prescindere da me, sì. In realtà
lei avrebbe potuto vivere senza di me ma ero io che non potevo vivere senza di
lei. |
Nemmeno
era possibile più vivere come prima. La mia bimba era felice quando era
vicino a me ma io che l'avevo desiderata così tanto mi chiedevo come avrei
fatto a rinunciare ad una parte di me... avevo così tante cose che mi stavano
a cuore, oltre all'essere madre... Il mio compagno è sempre stato
molto presente, e questo è stato fondamentale per riuscire ad emergere
dalla mia crisi. Ma Eleonora, la mia bimba, era con me che aveva questo legame
a doppio filo, inscindibile, e credo che solo una donna come Annamaria potesse
capire il significato profondo che questo vincolo comporta. Annamaria oltre
ad essere più volte madre ha scelto di lavorare in proprio come ostetrica.
C'è un sapere antico delle donne sul parto a cui fa riferimento. Lavora
con le mani, con i rimedi delle nostre nonne, i rimedi naturali, e mi ha permesso
di vivere un travaglio tranquillo finché purtroppo non sono arrivata in
ospedale... Ma soprattutto è stata ad ascoltarmi riuscendo ad individuare
la chiave della mia crisi.. E' una delle famose porte strette da cui bisogna prima
o poi passare. In genere le donne lo fanno durante i nove mesi di gravidanza,
quando io avevo troppe cose per la testa, troppe cose che non mi permettevano
di ascoltare il mio inconscio. Solo dopo la nascita ho dovuto affrontare
le contraddizioni che la scelta di fare una figlia mi imponeva: dovevo interrogare
meglio il mio desiderio senza dare per scontato nulla... Mi sono resa conto
che non potevo più essere la Sara di prima: indipendente e libera di disporre
del mio tempo come volevo. Non potevo pretendere di "esserci" come avrei
voluto. Non potevo stare con le mie amiche che facevano politica e chiamavano
la vecchia Sara. Dovevo fare delle scelte e concedermi una pausa. La mia bimba
reclamava le mie attenzioni. Nel momento in cui ho realizzato questo mi sono
concessa tre giorni di pianto. Un pianto inconsolabile, che mi ha permesso di
lasciare andare la vecchia Sara. Indubbiamente è stato necessario
che io mi concedessi una pausa per capire che non potevo pretendere troppo da
me, e accettare di lasciare spazio per altro, senza però rinunciare del
tutto alle cose a cui tengo. So che se sono tranquilla e soddisfatta di me, non
solo come madre, anche la mia bimba è serena. Quando vedo mia figlia che
mi sorride mi rendo conto che si tratta di un amore immenso, incomparabile, e
specchiarmi nei suoi occhi, che assomigliano un po' anche ai miei, è un'esperienza
unica. E' vero, come dicono in tanti, che sono molto fortunata. Ho una bimba
molto buona, serena, sorridente. Fin da quando aveva tre mesi viene con me alle
riunioni di politica e sta volentieri in mezzo alle persone. La mia fortuna
è stata quella di credere nella pratica di relazione e di aver incontrato
in un corso pre-parto un'ostetrica che crede nel sapere tramandato fra donne e
nel confronto fra donne. La relazione con lei mi ha dato la tranquillità
per impare a giocarmi il conflitto che vivevo e uscirne con un di più di
sapere. Sara
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