DUE
PER SAPERE
DUE PER GUARIRE
a cura di Ipazia
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L'hanno definita un'arte, e qualcuno la chiama poesia; la
medicina ufficiale, quella che oggi incontriamo negli ospedali
e negli ambulatori, è però il frutto disecoli di sforzi per
farne una scienza. Ma proprio come scienza oggi conosce una
crisi di legittimità, mentre avanza la ricerca e la pratica
di altri percorsi di guarigione. Certo chi sta male non sceglie
la cura pensando alla fondatezza dei presupposti teorici,
anche se questo non è irrilevante. Chi soffre cerca altro,
cerca un aiuto e qualcuna o qualcuno che si prenda cura del
suo star male.
Attenzione: non stiamo opponendo il calore umano all'astratta
freddezza scientifica. Noi pensiamo che se si può parlare
di crisi della medicina è per un suo difetto di scientificità,
che nasce dall'avere relegato in una posizione periferica
il rapporto diretto con i pazienti.
Un vecchio detto, che sostiene ciascuno essere il miglior
medico di se stesso, ci ricorda una verità spesso dimenticata:
chi porta la malattia stampata nel corpo e nell'anima ne ha
una conoscenza unica ed insostituibile, che chi cura deve
saper ascoltare ed interpretare con gli strumenti della propria
competenza. Quando questo incontro avviene la cura è efficace
e produce nuovo sapere.
Di questo parla Due per sapere, due per guarire: le
esperienze di pazienti, mediche e infermiere che vi sono riportate
sono diverse, ma tutte mostrano come una medicina, qualunque
sia la scuola di pensiero o la pratica di cura a cui fa riferimento,
possa non solo curare (e, facendo i conti con la limitatezza
umana, guarire) ma anche accumulare conoscenza, cioè essere
scientifica, solo se sa far fruttare le potenzialità contenute
nella relazione tra chi ammala e chi cura.
lpazia
è una comunità scientifica femminile nata a Milano nel 1987. |
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Supplemento
al n. 32/33 di Via Dogana, settembre 1997, bimestrale,
registrazione del Tribunale di Milano n. 297 del 18/4/1988
- L. 10.000 |
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