Circolo
della Rosa 6-11-04 Intervento introduttivo alla chiacchierata su L'oro dell'impresa
sociale: attività di formazione e marketing.
"Una
statale ha poca o nulla dimestichezza con il fare soldi", mi ha detto Luisa
Muraro, quando è stato proposto questo incontro, nel quale si parlerà
di impresa sociale e di marketing. Perché io che insegno ho avuto l'interesse
ad organizzarlo? Perché insegno e in particolare ad allieve che, nella
maggioranza dei casi, non proseguiranno gli studi. La scuola, peraltro sempre
molto attenta, offre loro durante l'ultimo anno di corso, incontri su incontri,
ore di orientamento per la scelta universitaria sollecitandole pure a frequentare
i campus organizzati dalle diverse Università; a tutto ciò si aggiungono
i seminari di orientamento al lavoro (i circoli del Rotary sono da anni presenti
nelle scuole): le ragazze si trovano a dover scegliere, ma già sono incanalate
entro una struttura di rapporti fondata su valori e regole patriarcali. Quando
le guardo in faccia, me le vedo come saranno fra qualche mese (di alcune di loro
saprò direttamente, di altre avrò notizie 'da lontano') alcune alle
prese con qualche esame universitario, in qualche facoltà che dopo poco
lasceranno perché impegnativa, dispersiva o forse più semplicemente
perché non è la loro strada; altre, le più intraprendenti,
mi comunicheranno che sono 'felicissime' all'estero...- hanno studiato lingue
per quello!- poi torneranno e la loro esperienza spesso si sarà limitata
a curare bambini o a versare birre tutto il giorno e cominceranno a inseguire
corsi, a fare lavoretti; insomma, la maggior parte verrà risucchiata dalle
varie agenzie interinali, farà i conti con i contratti delle partite Iva,
l'insoddisfazione per quello che si trova, compensata (?) dal
'meglio che
stare a casa'. Quando accenno, in genere all'ultimo anno, ad altre modalità
di lavoro -lavoro indipendente, come diventa inevitabile nella situazione di oggi-,
parlo del terzo settore, dei luoghi del lavoro femminilizzato e dell'esperienza
della Mag, un mondo a loro sconosciuto, sento risvegliarsi l'interesse, le domande
si affastellano, e si apre in loro la prospettiva per immaginare un lavoro legato
al desiderio. A questo punto, da quando nel maggio scorso, Alessandra De Perini
mi ha dato il libro da lei curato, interviene L'Oro dell'impresa sociale. Il
testo non solo mi ha consentito di costruire una scheda più efficace di
quello che avrei potuto dire io, ma anche di disporre di esperienze da leggere
e confrontare: le ho viste... curiose e soprattutto hanno compreso che è
possibile un altro modo di 'lavorare' seguendo appunto i propri desideri. Prendendo
la frase di Carla Lonzi, citata nelle pagine iniziali del libro "C'è
un attimo nella vita di una ragazza che passa come una meteora: è quando
essa percepisce confusamente tutte le potenzialità del suo essere",
insisto sulla necessità di riconoscere il proprio desiderio per progettare
la propria vita e progettarla in grande. L'incontro con le giovanissime è
forse un ambito inaspettato per le stesse organizzatrici del corso, che conferma
la ricchezza politica del testo.
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