Proprio mentre insegnanti, bambini, genitori, si rincontrano e rinnovano propositi e domande sulla scommessa delicata e bellissima di formare al meglio bambini e bambine, arriva a scompigliare le buone pratiche il decreto della ministra dell’istruzione Gelmini, la quale dopo averci offerto durante l’estate argomenti di discutibile valore: grembiulino sì-grembiulino no, mentre la stragrande maggioranza delle scuole d’Italia già da lunga pezza li fa indossare ai suoi scolari, inviti ad utilizzare il voto in condotta per essere duri contro i duri oggi detti bulli, ora ci allieta con la retorica del “quanto era bello il maestro unico”.
Le scuole stanno rispondendo con varie forme di protesta.
Per fortuna anche a Foggia qualcosa si muove: nascono domande, desiderio di confrontarsi; insieme si pensa e si agisce meglio; forse il ministro della (d)istruzione dovrebbe anche lei confrontarsi con coloro che alla scuola partecipano con apprensione e affetto.
La riforma introduce cambiamenti che stravolgono un bene pubblico quale la scuola.primaria, quella stessa scuola che salva in parte l’Italia dalla figuraccia che continua a fare in materia di formazione e istruzione dei giovani nel confronto con l’Europa e oltre.
Scenario attuale
Attualmente, gli alunni frequentano per 30 ore settimanali, 40 con il tempo pieno; tre insegnanti gestiscono un modulo di due 2 classi e si suddividono 3 aree formative: linguistico-espressiva, logico-matematica e antropologica, più inglese, informatica, motoria…e per 2 ore a settimana si confrontano su mille cose per armonizzare i loro interventi.
Scenario prevedibile
La riforma prevede un maestro unico su ogni classe e un tempo scuola di 24 ore settimanali (da 990 a 2640 ore in meno per i 5 anni della scuola primaria), alle 12,30 i bambini tutti fuori dalla scuola o prevedibilmente affidati a personale non-docente, non qualificato e sottopagato. Quindi, a partire dall’anno prossimo, una mutazione genetica porterà alla formazione di maestri, in realtà soprattutto maestre, Sotuttoio, che si occuperanno di tutto e si confronteranno solo con se stessi.
Così combinati gli orribili maestri Sotuttoio si guarderanno bene dal condurre fuori dalla scuola la terribili classi che nel frattempo potranno tranquillamente essere composte di 33 alunni i quali beatamente se ne infischieranno del 7 in condotta.
Addio attività didattiche da svolgere in stretta relazione con il territorio: visite a musei, biblioteche, cinema, tutto quello che rende concreto e vivo il sapere e addio allo sguardo plurale su un mondo di bambini sempre più plurale.
Mille altre le ragioni del profondo dissenso che mi trovo costretta a semplificare.
Un fiocco giallo per esprimere il nostro dissenso
Il personale della scuola San G.Bosco di Foggia propone forme di visibilità e condivisione del NO netto al Decreto Legge n.137 del 01 settembre 2008 che introduce il maestro unico e la riduzione dell’orario scolastico.
Il Collegio dei docenti ha approvato una mozione contro la riforma e si accinge a discuterla anche nei Consigli di interclasse e di Circolo.
Venerdì 19 e sabato 20, durante la prima ora di lezione, le insegnanti svolgeranno assemblee con genitori e bambini che già stanno manifestando curiosità e ponendo domande; ci interessa l’opinione di tutti, inviteremo gli adulti a firmare l’appello contro la riforma Gelmini e discuteremo dell’opportunità di far indossare anche ai bambini un segno di riconoscimento del dissenso, un fiocco giallo che come maestre già indossiamo e che per la nostra scuola sta a significare che crediamo nel confronto e nello scambio. Lanciamo l’idea di uno scuola day, giornata di festa e sensibilizzazione aperta a tutti, da concordare con le altre comunità educative del territorio e con tutti coloro che hanno a cuore la scuola come bene pubblico.
Per adesioni e informazioni inviare mail al 0881663611@iol.it Donata Glori