di Stefano Sarfati Nahmad
Tra i tanti uomini che soffrono perché sono stati lasciati da una donna, quelli violenti che la uccidono, quelli che la perseguitano sui social network, quelli che banalmente vanno in depressione, ce n’è uno che ha fatto pubblica autocoscienza scrivendo su un muretto in piazza San Babila: «Io insieme a lei ero un uomo!»
Mi piace vedere quella scritta come una poesia dove nel primo verso c’è la vita com’era prima: «Io insieme a lei». Bello, tondo, solido. «Io insieme a lei»: soggettività, rapporto duale, differenza sessuale. Così era la vita prima.
Il muretto scende e cambia inclinazione: «Ero un uomo». Via la differenza sessuale, via il rapporto duale e, come in un effetto domino, via l’uomo.
Ma l’uomo che non è più un uomo prende lo spray e scrive la sua poesia sul muretto.
C’è dunque vita (e pensiero) nel post-uomo?
(www.libreriadelledonne.it, 3 dicembre 2021)