Siamo partiamo in quattro, sabato, per la manifestazione di Vicenza. E’ venerdì. Questa volta non ci sono treni e pullman organizzati dal Prc. Quelli dei Cobas e di Sinistra critica partiranno all’alba di sabato. Età e stanchezza (siamo reduci da Genova dove Trenitalia ci ha trattate/i da bestie) hanno la meglio e paghiamo i nostri 100 e passa euro per viaggiare su un eurostar. La sera subito al presidio No Dal Molin, dove conosciamo queste splendide persone – tante, tante donne! – che da un anno difendono strenuamente il loro territorio dall’invasione Usa e dal servilismo governativo italiano. Tanta gente, di tutte le età, anche se a un primo sguardo sembra manchino i quarantenni.
Quando ci sentono parlare capiscono che non siamo di casa e ci ringraziano per essere li con loro, dicendoci e ripetendo «siamo stati lasciati soli, ormai ci siete solo voi e i centri sociali che ci danno una mano, i partiti ci hanno abbandonati». L’impatto è commovente: la dignità di queste persone è la cosa più bella che vediamo dai tempi della preparazione di Genova 2001. Vicenza è stata presa in giro. Questa è la sensazione che ci raccontano tutte/i. Ci diranno anche della freddezza con cui metà della sala della Cosa rossa li ha accolti a Roma quando sono venuti a ricordare, a questi sinistri partiti, gli impegni presi un anno fa. E non basterà certo qualche deputato in fondo al corteo a riscattare l’assenza di oggi. Con i No dal Molin nel cuore torniamo a Roma, dove si governa alla faccia della democrazia. Buon lavoro a tutte/i quelle/i rimasti al presidio. Noi non vi dimenticheremo.
Tania La Tella, Enrica Paccoi, Teresa Gennari, Luca Nencini Roma
19 Dicembre 2007
il manifesto