2 Novembre 2008
il manifesto

Non avrai altro Dio all’infuori di me

Su questo comandamento si è fondata la nascita e lo sviluppo delle
società occidentali, e non solo, anche delle società di cultura islamica.
Ma, naturalmente, si trattava e si tratta tuttora di un dio maschile, esclusivivamente maschile, che ha cancellato, estromesso, messo a morte il volto femminile della divinità.
La scuola a tempo pieno che da tanti anni la parte più consapevole delle maestre ha contribuito a costruire, non senza fatica, andava e va esattamente nella direzione opposta, verso un volto femminile del fare scuola, fondato sull’attitudine all’ascolto, all’accoglienza dei bisogni che la società, nelle persone dei bambini, e di seguito, delle famiglie, esprime.
Naturalmente, come chiunque sa e ha sotto gli occhi, non è l’appartenenza di genere a garantire la sensibilità di cui parlo. Non è l’essere donna di per sé che ci fa aperte alla percezione, all’ascolto, al sentimento di vicinanza verso l’altro da me, verso gli altri da noi, che si tratti di bambine o bambini, dei loro genitori, o di tutte quelle componenti che vanno a costituire una società, senza limitazione alcuna di nazionalità, di ceto sociale, di appartenenza culturale o religiosa.
Tanto è vero che il ” Decreto 137 per il Maestro Unico” esce dalla penna e dalla bocca di un ministro donna che sceglie di ignorare totalmente ” chi la scuola la fa ogni giorno “, le maestre e i maestri, con tutta la fatica che questo fare comporta, come sa ognuno che nella scuola ha passato e sta passando gli anni migliori della sua vita, aspettando un riconoscimento che non è mai arrivato, e oggi meno che mai, sembra poter arrivare.
IL ” DECRETO GELMINI COL RITORNO AL MAESTRO UNICO ” E IL “DECRETO BRUNETTA “, CHE HA MODIFICATO LE NORME SULLA MALATTIA, ( che sarebbero materia contrattuale ), sono un esempio negativo del pensiero maschile, quando si lascia guidare da un’urgenza semplificatoria, diventando rigido, discriminante, esclusivo, totalmente sordo ai bisogni delle persone, bambini o adulti che siano, dove l’unica cosa che conta è:” DOVETE FUNZIONARE! ” tanto è vero che d’ora in poi chi ha la sfortuna di ammalarsi … DEVE PAGARE UNA SANZIONE!
Di un pensiero maschile dove conta solo l’efficienza!
Forse non sapete che le nostre classi sono composte da bambini così detti “efficienti”, da bambini dislessici o con difficoltà di varia natura, da bambini appena arrivati in Italia, da bambini nati in Italia, i genitori dei quali non si sono ancora impadroniti della nostra lingua, da bambini diversamente abili … e tutti hanno diritto di essere accolti nel modo migliore possibile.
E già oggi quest’accoglienza è a rischio, perché già da anni sono state tolte molte risorse alle scuole (l’insegnante di lingua 2, l’insegnante per laboratorio di informatica, insegnanti di sostegno, spesso insufficienti, i facilitatori per i colloqui con le famiglie di altra madre lingua).
LA RISPOSTA DEL GOVERNO A QUESTO TIPO DI COMPLESSITÀ È IL MAESTRO UNICO SOLO AL MATTINO e vorrei farvi notare l’uso del maschile, un maestro!IL GOVERNO DECIDE DI IGNORARE CHE LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE INSEGNANTI DELLA SCUOLA PRIMARIA SONO DONNE.
Ma forse non è ignoranza, ma è proprio l’espressione di quanto dicevo prima: un pensiero maschile gretto ed esclusivo che non prende neanche in considerazione, nella scelta del linguaggio, le diversità di genere, anzi le nega e le annulla!
Potremmo aggiungere un terzo genere, così prossimo simbolicamente al femminile, condividendo con esso la maggiore relazione con l’emisfero destro, quello deputato al pensiero analogico, creativo, simbolico e cioè l’infanzia.
Con tutto ciò che questo governo sta esprimendo, opera un’azione che, in termini psicanalitici, si direbbe negare l’ombra!
Per ombra intendo, su un piano personale, tutte le parti scomode di sé, le parti sofferenti che chiedono di essere accolte, di cui c’è bisogno di prendersi cura,
su un piano collettivo, ad es., tutte quelle ” voci scomode “, tutti quei bisogni di cui l’infanzia è portatrice.
E come rispondono a tutta questa complessità, a tutti questi bambini che hanno bisogno di cure e di essere ascoltati? Con una scuola di quattro ore al mattino, dove, chi riesce a stare al passo, bene, chi non ci riesce … GIU’ DALLA RUPE, ESSERI IMPERFETTI !!!

Laura Ottaviani
Insegnante di scuola primaria
Milano, ottobre 2008

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