Insegno inglese in un liceo di Milano e chiedo il vostro aiuto per organizzare un coordinamento di docenti di inglese delle superiori di Milano e provincia. Credo infatti che la riduzione dell’orario prevista dalla riforma Moratti per l’inglese sia particolarmente ridicola e devastante, sia da un punto di vista didattico che per i tagli di cattedre che comporta. L’introduzione di una seconda lingua, sempre al regime di due ore alla settimana, è altrettanto assurda e vanifica l’unica motivazione che questo governo poteva addurre, ovvero quella economica.
Poiché tutto questo contrasta in maniera stridente con le promesse che il governo ha ripetutamente sbandierato in merito al potenziamento dell’inglese, penso che una nostra protesta unitaria potrebbe ottenere l’attenzione della stampa e dell’utenza, e contribuire, soprattutto in clima di campagna elettorale, ad ostacolare l’attuazione della riforma nel suo complesso.
Aggiungo quindi una proposta di lettera di protesta da firmare come docenti di inglese delle superiori di Milano e provincia e inviare alla stampa. Vi sarei grata se faceste girare questa lettera e mi inviaste le vostre adesioni, con eventuali modifiche e ulteriori proposte, attraverso retescuole o direttamente al mio email.
Roberta Scafi
Liceo scientifico Cremona – Milano
proposta di coordinamento docenti inglese superiori
Gli insegnanti di inglese degli istituti di istruzione superiore di Milano e provincia intendono denunciare i disastrosi effetti della riduzione dell’orario prevista dal progetto di riforma per l’insegnamento della lingua straniera.
Nonostante le ripetute promesse di potenziare l’insegnamento dell’inglese, la riforma prevede infatti un taglio delle attuali tre/quattro ore settimanali di lezione per classe a due sole ore alla settimana: un monte ore ridicolo per chiunque abbia un minimo di competenza nel campo della didattica delle lingue straniere.
In realtà, gli scarsi risultati che spesso si rimproverano alla scuola pubblica italiana dipendono da limiti che caratterizzano già la situazione attuale: un monte ore di lezioni appena sufficiente e un gruppo classe troppo numeroso, rispetto ai 10-15 studenti che dovrebbero comporre un normale corso di lingua straniera.
Bisogna ricordare inoltre che l’insegnamento dell’inglese alle superiori prevede anche un programma culturale più ampio e di fondamentale importanza: l’insegnamento della lingua in contesti d’uso professionale, come l’inglese turistico o commerciale, e una preparazione di carattere storico letterario indispensabile per acquisire una formazione europea.
Come si può pensare di conservare tali obiettivi con due sole ore di insegnamento alla settimana?
Come se non bastasse, con questo nuovo orario gli insegnanti di inglese si troveranno a dover gestire contemporaneamente nove classi, in media più di duecento studenti a testa. Quali livelli di qualità dell’insegnamento, della formazione individuale e del recupero potranno essere garantiti?
Infine, vogliamo ricordare che questa riduzione dell’orario potrebbe comportare un taglio del 40% delle cattedre attuali. Che ne sarà degli insegnanti di inglese attualmente in servizio? Ci chiederanno forse di riciclarci passando all’insegnamento della seconda lingua, come se l’inglese e il francese fossero la stessa cosa, e adoperando le
stesse ridicole due ore alla settimana?
L’affossamento della lingua inglese che la riforma Moratti ha già introdotto alle medie inferiori e che intende estendere anche alle superiori ci sembra privo di qualsiasi giustificazione didattica ed economica. Ci rivolgiamo dunque alla cittadinanza perché sostenga la nostra protesta e chieda al governo di rispettare