Sara Gandini, Elisabetta Marano, Laura Colombo
A noi interessano le relazioni politiche con gli uomini perché essi appartengono a questo mondo e non possiamo fare finta che non esistano. Tutti i giorni, infatti, ci misuriamo con i pensieri e le scelte di uomini, nella politica e nei contesti personali (ad esempio il luogo di lavoro). Riteniamo importante provare a interloquire con i meccanismi e le modalità maschili in cui ci imbattiamo: per fare questo abbiamo pensato di iniziare un confronto con alcuni di loro che hanno incontrato il sapere delle donne e che sanno metterlo in gioco con noi con sincerità e fiducia reciproca. Uomini quindi che sentiamo vicini perchè nominano la differenza e l’asimmetria che caratterizzano i due sessi. Se tentassero di annullarle, si appiattirebbe quello spazio che può portare pensiero e modifica reciproca, e il desiderio di confronto con loro si affievolirebbe. Si placherebbe quella curiosità dettata dall’incontro con chi è altro da noi.
Non si tratta quindi di paura, ma del rischio della mancanza di interesse dovuto alla “coincidenza”. È il rischio di trovarsi davanti qualcuno che si dichiara in tutto simile a noi, celando in questo modo la sua profonda verità. Tuttavia non vogliamo indicare contenuti e modi ad un “nuovo uomo” costruito su parametri che rispettino le nostre aspettative. Al contrario, ciò che ci sta a cuore è una relazione in cui l’altro sa “stare in piedi” da solo perché non desidera quel fantastico ricongiungimento tra uomo e donna nell’uno universale e pacificatorio, ma sa anzi confliggere e criticare mettendo in gioco la propria soggettività. Custodisce quindi la propria differenza come un tesoro.
Riflettendo in questo gruppo di uomini e donne abbiamo incominciato a delineare un percorso di scambio, ancora in divenire. I racconti di questi nostri compagni di politica ci hanno a volte toccato, a volte irritato, in ogni caso l’ascolto e l’interesse sono cresciuti nel tempo. Hanno suscitato in noi una curiosità viva che smuove. Ci hanno raccontato delle difficoltà di relazione con la loro compagna, con la loro capa, con la loro madre, e delle mediazioni che riescono a trovare per stare in una relazione sensata col femminile. Questi stessi uomini hanno raccontato delle loro esperienze all’interno dei partiti e delle associazioni, non tacendo gli scacchi e le insoddisfazioni provate. In quest’ottica noi teniamo in gran conto il tentativo di una pratica del conflitto fra i sessi.
Siamo disposte ad ascoltare questi uomini anche quando sono critici nei confronti della nostra politica, la politica delle donne, per poter trovare poi nuove strade da indagare assieme.
Siamo d’accordo con te che la passione vissuta nelle relazioni tra sole donne è un’esperienza ed un’emozione unica; si tratta però di orizzonti differenti dove si muove un altro ordine di desideri.