25 Luglio 2004
il manifesto

Wikipedia, l’enciclopedia scritta da tutti

(redazionale) Un esempio di sapere cooperativo…

Franco Carlini

Utile per le più svariate ricerche, un testo aperto e aggiornato di continuo su Internet Chiunque può intervenire sulle voci e si rischia l’imprecisione. Ma proprio questa libertà permette una autocorrezione senza limiti.
La ricerca sul tema del «Group Think», di cui si parla nell’articolo sopra, è stata iniziata facendo ricorso a uno degli strumenti più ricchi e versatili che la rete Internet oggi offre, l’enciclopedia aperta Wikipedia (www.kikipedia.org), semplicemente battendo il termine «groupthink» nella sua maschera di ricerca. In casi come questo il vantaggio di Wikipedia rispetto ai grandi motori di ricerca tipo Google è grande; Google infatti, ma anche gli altri motori, risponde alle richieste dei lettori proponendo i link a tutte le pagine del web che contengono quella parola; si sforza anche, con qualche algoritmo statistico, di proporre una gerarchia utile che presenti per prime le pagine più ricche di informazione e di maggior valore, ma non sempre ci riesce. Wikipedia, invece, alla nostra richiesta risponde con una sola risposta, e cioè presentando una pagina fatta di testo e di altri link che è stata scritta da degli umani esperti del tema (in questo caso di psicologia sociale). E’ proprio come una voce di enciclopedia di carta, scritta con ordine (talora anche con un po’ di pedanteria come si conviene a questi repertori universali di conoscenze) la quale contiene a sua volta dei rimandi a altre voci. Nei volumi di carta questi hanno la forma «vedi alla voce …», mentre nel web sono più semplicemente delle parole sottolineate e colorate, ovvero dei link, schiacciando i quali si salta al rimando indicato.

 

Fin qua Wikipedia potrebbe essere considerata un’enciclopedia come quelle tradizionali, tipo la Britannica, con l’unica differenza tutto sommato inessenziale che vi si accede in rete anziché dallo scaffale della libreria. E invece le differenze sono più profonde. La prima è che Wikipedia è stata scritta in maniera volontaria e senza compenso da migliaia di persone sparpagliate per il mondo che nemmeno si conoscono. Mentre un’opera enciclopedica seria viene progettata da un editore, affidata a un numeroso comitato scientifico e gestita da una redazione centrale che affida le voci, le raccoglie, le rivede e infine le manda in stampa, tutto quello che i fondatori di Wikipedia hanno fatto è stato di aprire un sito, dotandolo degli opportuni software e aspettare che il passa parola tra le persone alimentasse la loro opera.

 

Questo comporta certamente un rischio, consapevolmente accettato: non necessariamente i testi delle voci che arrivano a Wikipedia sono ben fatti e competenti e non esiste nemmeno una redazione in grado di verificarli e correggerli. Come risolvere il problema della loro qualità? Anche qui la soluzione è la rete sociale che attorno a Wikipedia si è creata nel tempo.

 

Lo si capisce esaminando meglio la pagina che abbiamo appena aperto: in alto c’è un pulsante con scritto «history», cliccando il quale compare un elenco di una cinquantina di voci; ognuna di loro rappresenta una delle successive versioni della voce «groupthink» che si sono accumulate nel tempo, a opera di diversi collaboratori spontanei. In sostanza ogni visitatore di Wikipedia può editare una voce (attivando il pulsante «edit») e correggerla, dilatarla, ritagliarla. In apparenza è un sistema selvaggio che potrebbe dare luogo a ogni possibile beffa, disordine o follia. Ma poiché gli utenti di Wikipedia sono molti, tali distorsioni verranno altrettanto rapidamente corrette ed emendate e mediamente la voce che si legge risulta di buona qualità. E’ uno di quei casi in cui la diversità delle culture e delle opinioni, che sono appunto l’antidoto ai difetti del pensiero di gruppo, dimostra tutto il suo valore.

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