Gianni Ferronato
Queste brevi riflessioni sono alcune delle risonanze che mi porto dentro dall’incontro del gruppo degli uomini di Verona del 14 Maggio scorso e dal convegno di Asolo “Amore, conflitto e azzardo politico” dell’11 e 12 giugno scorsi.
Gianni Ferronato
Queste brevi riflessioni sono alcune delle risonanze che mi porto dentro dall’incontro del gruppo degli uomini di Verona del 14 Maggio scorso e dal convegno di Asolo “Amore, conflitto e azzardo politico” dell’11 e 12 giugno scorsi.
Stefano Ciccone e Catia Papa
Negli ultimi decenni il pensiero politico occidentale, i differenti saperi costruiti intorno alle relazioni umane ed anche le nostre concrete vite di donne e di uomini hanno dovuto misurarsi con un cambiamento radicale nella rappresentazione della realtà: con la scoperta cioè che il mondo è abitato da individui la cui identità sessuale non è né un dato accessorio né la declinazione di un neutro da ordinare gerarchicamente.
Umberto Varischio*, Giuliana Baldi**
Cara amica,
“non c’è problema…” questa frase ha spesso caratterizzato, in una lunga fase della mia vita, la mia risposta a vari di tipi di domande e sollecitazioni provenienti dall’esterno. Non c’era problema: le richieste di altre e altri venivano prima e io ero pronto a rispondere e ad affrontare il loro problema come se fosse mio. >
Dal 2003 Pedagogika.it, bimestrale di educazione, formazione e cultura, ritiene rilevante occuparsi di questioni di genere, guardando a come i rapporti tra donne e uomini hanno preso e prendono forma nel contesto dei profondi cambiamenti sociali e culturali intervenuti negli ultimi trenta/quarant’anni. >
Barbara Mapelli
E’ forse necessario, innanzitutto, spiegare perché io renda centrale alla mia riflessione il termine ‘parzialità’.
Stefano Ciccone
Da alcuni anni cerco di portare avanti con altri uomini, tra alterne vicende, una riflessione sulla nostra identità di genere, sui nostri rapporti con gli altri uomini e con le donne, sui nostri desideri e sulle nostre complicità con l’universo simbolico patriarcale, sulla percezione che abbiamo di noi stessi e sulla ricerca di una difficile strada di cambiamento che noi – forse con una forzatura – ci ostiniamo a chiamare di liberazione.
Vita Cosentino
Quando si lavora a ferri arriva il momento di calare le maglie. Se ne chiude una, due a ogni giro e solo questo permette di andare avanti, anzi il lavoro rimane informe senza questa operazione che dimensiona, tornando indietro, chiudendo una maglia alla volta. >
Natalia Aspesi
Se il corpo della donna è al centro dell’ ideologia islamica della violenza e della sottomissione, come sta lo stesso corpo in Occidente o più modestamente, in Italia? Se è quello di Loredana Lecciso sta benissimo, per l’ ideologia maschilista nostrana, perché è riuscito a riportare l’ immagine della donna alla derisione e all’ accantonamento di ogni valore, come fosse una specie di Mae West contemporanea quindi privata di intelligenza e autoironia dalle necessità horror della televisione. >