Maria Grosso
«Di che cosa parliamo quando parliamo di scuola elementare?». In particolare
adesso, mentre i fumogeni lanciati dalle ultime deflagrazioni «legiferine» (la
famigerata 133), tentano di accecarci con parole stranianti come «maestro
unico», dove il sostantivo e relativo aggettivo al maschile stridono
insopportabilmente con la carne di un paese che ha visto le maestre superare in
numero i maestri già dalla fine dell’800, per giungere ai dati attuali di una
professione quasi interamente nelle mani delle donne. >
La scuola sono io – dalla stampa
Scuola, il primato dei bimbi italiani figli delle ‘vecchie’ elementari
Salvo Intravaia
La scuola elementare italiana consolida il suo primato internazionale. La conferma arriva dal rapporto Timss 2007 (Trend in international Mathematics and Science study): l’indagine che misura le competenze in Matematica e Scienze degli alunni al quarto e all’ottavo anno di scolarità. L’edizione 2007 del Timss riporta i dati relativi agli alunni di 59 paesi distribuiti nei 5 continenti e, per l’Italia, fa il paio con i confortanti risultati di un’altra indagine internazionale: il Pirls 2006 (Progress in international reading literacy study), che indaga sulla comprensione della Lettura dei bambini al quarto anno di scolarità. >
Anna Adamolo ministro-Onda
Antonio Caronia
Allora forse adesso sappiamo qualcosa di più su questa misteriosa signora che da poco più di una settimana circola per i cortei degli studenti e su Internet, dai blog a Facebook: Anna Adamolo non è solo l’anagramma di “onda anomala”, un personaggio virtuale di cui molti però hanno sospettato un’esistenza più concreta (tanto da chiedere a Milano, qualche giorno fa, che fosse lei a contrattare un treno a prezzo speciale per gli studenti che andavano a Roma). >
«La semplicità del passato non c’è più»
Le maestre e i maestri della Casa del Sole
Care mamme e cari papà, sappiamo che molti di voi faticano a comprendere il nostro disaccordo sui cambiamenti previsti dalla ministra Gelmini. Gli organi di informazione danno notizie contrastanti e i nostri governanti tentano in ogni modo di tranquillizzare le famiglie. >
La lingua di una mosca bianca
Claudia Raho,
insegnante presso il liceo «Marcelline» di Lecce
Insegno da 22 anni in una scuola cattolica; cominciai per caso (non avevo fatto domanda, chiamarono a casa proprio me, così lontana dalla loro storia, perché erano a corto di insegnanti di tedesco «quadriennalisti» (all’epoca eravamo mosche bianche). Feci il colloquio e mi presero: nessuna domanda sui miei orientamenti politici, sulla mia situazione familiare, nessuna richiesta di «speciali» presentazioni. >
Non avrai altro Dio all’infuori di me
Laura Ottaviani
Su questo comandamento si è fondata la nascita e lo sviluppo delle
società occidentali, e non solo, anche delle società di cultura islamica.
Ma, naturalmente, si trattava e si tratta tuttora di un dio maschile, esclusivivamente maschile, che ha cancellato, estromesso, messo a morte il volto femminile della divinità. >
Non è un paese per giovani
Maria Cristina Mecenero
“Non è un paese per giovani” recitava il cartello di una studentessa che in piazza del Duomo, ieri, si avvicinava a tutti, con le braccia ben tese, per farlo leggere; parafrasandolo, e aggiustando un po’ il tiro, dico che questa non è una maggioranza di governo per bambini e bambine. No, non lo è affatto. La sua politica non è a favore dell’infanzia. E chi l’ha votata, alle prossime elezioni non lo dimentichi. >
Donne in piazza Madri e figlie: il volto femminile della protesta
Simona Vinci
Tra le tante foto che mi sono passate sotto gli occhi in questi giorni, ce n’è una che mi ha colpita in modo particolare. E’ stata scattata a Pavia e ritrae una ragazza con il megafono in mano, indossa minigonna, stivali e calze a righe colorate mentre sfila in testa a un corteo di studenti. E’ bella, ma normale. E’ giovane, ma è determinata. E’ una ragazza, sì, una femmina, ma si vede benissimo che non ha la minima paura. >