13 Dicembre 2005

Introduzione al dibattito matrimoni, pacs e libertà

Vita Cosentino
Io sono qui a spendere una moneta a favore della proposta Prodi sull’introduzione dei Pacs in Italia. Non sono una che si affida alle leggi, penso che il cambiamento vero è quello che in prima persona riusciamo a fare nelle nostre relazioni e nella nostra vita, e il senso del mio gesto sta nel fatto che la vedo come una proposta che non fa che recepire qualcosa di un cambiamento molto più grande che già c’è stato nella società a causa della libertà femminile che, come cercherò di mostrare, ha cambiato i termini stessi della questione matrimonio e famiglia. >

22 Novembre 2005
il manaifesto

Pubblici legami d’amore e d’amicizia

Chiara Zamboni
“Quelli come noi che son venuti su un po’ strani” cantava Claudio Lolli in un disco che ho amato molto. E per questa stranezza, per questo senso di inquietudine, di essere sempre leggermente fuori posto, e per la scommessa che di questa stranezza si potesse fare una invenzione politica, non da sola, ovviamente, ma nell’agire con altre e con altri, è passata una parte della mia vita. >

12 Ottobre 2005
il manifesto

La rivoluzione di dio e le sue contraddizioni

Enzo Mazzi

Prendiamo a mo’ di esempio questa radicale determinazione dei vertici ecclesiastici nell’opporsi ai Pacs e nel blindare il matrimonio. Dicono di voler salvare l’amore e in realtà lo denigrano, lo distruggono. Questa radicale determinazione dei vertici ecclesiastici nell’opporsi ai Pacs e nel blindare il matrimonio è spiegabile solo con una grande paura. Sono angosciati dal timore che si sfasci la società. >

8 Ottobre 2005

In difesa di quale famiglia?

Chantal Podio
Noi siamo in difesa della famiglia… affermazione lapidaria, un po’ altisonante utilizzata da più parti ultimamente per chiudere in partenza il dibattito sul riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. >

21 Settembre 2005
l'Unità

Eminenza, mi dica dove sbaglio

Marina Mastroluca
Vorrei che qualcuno me lo spiegasse, vorrei che il cardinal Ruini mi dicesse che c’è nel mio modo di vivere che mina la convivenza sociale, mette a repentaglio la costituzione, intacca il matrimonio altrui e la famiglia, scritta tutta maiuscola. Vorrei sapere che c’è di sbagliato nell’avere una famiglia senza aver mai messo un timbro sulla mia scelta – è un pezzo di carta a fare la differenza? Tutto qui,
davvero? >

16 Settembre 2005
la Repubblica

Alla ricerca di un´altra etica

Luce Irigaray
In questo momento sto rileggendo il capitolo della Fenomenologia dello Spirito in cui Hegel tratta della famiglia. E sono sorpresa dal numero di parole o preoccupazioni attorno a me che toccano, da un lato o dall´altro, l´argomento. Talvolta è difficile sottrarmi alla domanda se ciò accada per caso o per qualche fenomeno telepatico. A meno che una razionalità più alta sia qui all´opera: quella della Storia. Per oggi, mi fermerò a questa ipotesi ma, forse, per togliere alla Storia il potere che Hegel le affidava in quanto dipendente da una certa concezione della famiglia. >

16 Settembre 2005
la Repubblica

Quel che resta di un mondo

Chiara Saraceno

Le vicende familiari, i modi di fare famiglia, possono essere visti sotto l´aspetto della lunga durata ed invece del mutamento radicale. Sembra che non cambino mai, e invece che siano sottoposti a cambiamenti tali da diventare irriconoscibili. >

22 Luglio 2005

Ma l’amore dove stà?

Lucia Capecchi
Ho letto sui quotidiani di questi giorni, nelle pagine di cronaca locale, l’intervento del Vescovo Mons. Scatizzi sull’istituzione del registro delle unioni civili da parte del Comune di Pistoia. >