26 Maggio 2004

In via Tomacelli con «Hanoi Jane»

Luciana Castellina Estate `72, Jane Fonda e il marito Tom Hayden, attivisti-bandiera contro la guerra in Vietnam, vengono in Europa per delle conferenze. E passano anche dalle stanze del manifesto…

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23 Maggio 2004
il manifesto

In qualità di architetto non posso accettare che Israele…

Paolo Moscogiuri Sono consapevole del fatto che il fare architettura non termina con la realizzazione di spazi più o meno qualificati, ma che prosegue con lo «stratificarsi» delle azioni, delle emozioni, dei sentimenti di chi li abita, che li renderanno vivi e unici.

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19 Maggio 2004
the Guardian

Naomi Klein contro le menzogne di Bush

Naomi Klein   I dati del mese di aprile indicano una ripresa economica e la creazione di nuovi posti di lavoro negli Stati uniti, numeri che il presidente Bush sta usando per la sua campagna elettorale, ostentando ottimismo e una fede incrollabile nel liberismo.

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18 Maggio 2004

Lynndie si diverte. E noi?

Ida Dominijanni Leggo che Lynndie England si è divertita, lo giura e lo rivendica. Si è divertita a fare – «nulla di grave, cose di routine » – e si è divertita a fotografare, in allegra combutta con Sabrina Barman, altra simpatica figurina femminile del carnaio di Abu Ghraib. Divertita, ecco.

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12 Maggio 2004
il manifesto

Uno spettacolo antico

Vittorio Melandri Caro Barenghi, è vero, «i cattivi sono anche inferiori» (La risposta di sabato). E nei panni della iena, la soldatessa Lynndie ci si è messa con le sue mani ben prima che ce la mettesse jena.

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12 Maggio 2004
Dal sito della DeA

Se il generale è una cattiva ragazza

Bia Sarasini

Sorridente e carina la ragazza fa capolino sulla sinistra della foto, guarda l’obiettivo e alza i pollici, in segno di vittoria. Come una qualunque coetanea in giro per il mondo. Vestita casual ma alla moda, cioè maglietta e pantaloni nei colori militari/mimetici così diffusi in questo tempo di guerra.

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11 Maggio 2004

Dopo Lynndie più niente è come prima

Ida Dominijanni “Prima i nostri nemici hanno creato l’attentatore suicida. Ora noi abbiamo il nostro attentatore suicida digitale: la macchina fotografica”. Così Robert Fisk sull’Independent di venerdì, ripreso dal manifesto e tradotto dall’Unità di sabato.

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7 Maggio 2004

ABU GHRAIB Quel trattino fra corpo e piacere

Ida Dominijanni Abituato dall’inflazione del visuale a posarsi sulle immagini veloce e distratto, lo sguardo certe volte non basta: quando bisogna andare sui dettagli è sempre meglio la parola scritta.

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