Le donne e gli uomini della rete delle Città Vicine esprimono la loro sofferenza dinnanzi alla morte dei sei militari italiani avvenuta a Kabul, ennesimo scempio di giovani vite di uomini, prevalentemente del Sud, che spesso scelgono la carriera militare per sfuggire alla disoccupazione e all’insignificanza del senso del maschile in questo preciso momento storico. >
Pratiche di lotta – stampa
Le no DalMoline al congresso Usa: «Ci rivediamo al G8»
Orsola Casagrande
Trenta minuti di domande. La commissione Usa vuole capire che cosa sta realmente accadendo a Vicenza. Ieri la consigliera comunale Cinzia Bottene è stata ascoltata dalla commissione Usa che dovrà decidere tra l’altro anche dei finanziamenti per la costruzione della nuova base militare al Dal Molin. Bottene ha avuto modo di esporre le numerose contrarietà legate al progetto. >
Guerra del Chaco, scoppia la pace
Un accordo «storico» sulla definizione dei confini è stato firmato dal presidente della Bolivia Evo Morales e quello del Paraguay Fernando Lugo, a Buenos Aires. Lo riferisce il quotidiano argentino Clarin secondo cui i due presidenti hanno formalmente sottoscritto un rapporto stilato nel 2007 dalla Commissione mista, che sancisce la definizione della frontiera in comune, oggetto negli anni Trenta di un conflitto, «la guerra del Chaco» che provocò oltre 100.000 morti. >
La rabbia di Ramallah, la pochezza dell’Anp
Giuliana Sgrena
Qual è stata la reazione dei palestinesi della West bank di fronte al massacro perpetrato da Israele a Gaza? Lo chiediamo alla scrittrice palestinese Suad Amiry, fondatrice e direttrice del Riwaq Center for Architectural Conservation a Ramallah, a Roma per presentare il suo ultimo libro Niente sesso in città .
Ha perso tre figlie “Ma io amo Israele”
Francesca Marrett
I giornalisti israeliani lo hanno ribattezzato “il Grossman palestinese”, paragonandolo al celebre scrittore israeliano che due anni fa, durante la guerra tra Israele ed Hezbollah, perse suo figlio Uri, soldato ucciso al fronte, a poche ore dal cessate-il-fuoco.
«Oscurate Yonit», la conduttrice tv «filo-palestinese»
Davide Frattini Yonit Levy presenta ogni sera il telegiornale più seguito del Paese. In questi giorni di guerra, è circondata da generali e analisti militari, politici e soldati della riserva. È accusata di mostrare troppa compassione per le vittime palestinesi e troppo poca per i connazionali bersagliati dai Qassam.
Ascolta, ascolta Israele!
Stefano Sarfati Nahmad Hai fatto una strage di bambini e hai dato la colpa ai loro genitori dicendo che li hanno usati come scudi. Non so pensare a nulla di più infame.
Quei bambini, il bersaglio più comodo
Vittorio Arrigoni Sfilano timorosi con gli occhi rivolti in alto, arresi ad un cielo che piove su di loro terrore e morte, timorosi della terra che continua a tremare sotto ogni passo, che crea crateri dove prima c’erano le case, le scuole, le università, i mercati, gli ospedali, seppellendo per sempre le loro vite.