Daniela Riboli Cosa fosse uno stereogramma sino a qualche giorno fa non lo sapevo e non lo avrei capito neanche con la definizione del vocabolario: coppia di fotogrammi di una stessa zona, usata per ottenere l’effetto stereoscopico, cioè di rilievo, … >
Articoli Via Dogana
Guardare indietro
Vita Cosentino
Situazioni a rischio di politica si pone in continuità con il numero precedente che delineava un arco teso tra situazioni che non hanno nome di politica ma autenticamente lo sono e situazioni che hanno nome di politica ma sono invase da logiche di potere (Riboli).
Guardare indietro
Vita Cosentino
In questa nostra Italia impantanata in una crisi della politica infinita, Via Dogana continua a rivolgere uno sguardo più attento alla parte femminile del paese
The Mother of Us All: ADRIENNE RICH
Stefania Ferrando
«Di qui dobbiamo cominciare». Così, nel 1976, Adrienne Rich, poeta e scrittrice americana, conclude Nato di donna – Of Woman born (trad. it. di Maria Teresa Marenco, Garzanti, Milano 1977-2000).
Lettere a Via Dogana
Care Luisa e Clara,
vi scrivo perché oggi, ascoltando un intervento di Mario Tronti a Padova, a un convegno di alcune settimane fa (14-15 maggio), Donne politica utopia, ho capito, è un po’ buffo forse da dire così, ma ho capito, che cos’è la forzatura del femminismo.
Guardare indietro
Vita Cosentino
Se nell’uso corrente Primum vivere è associato spesso alla dura necessità e al calcolo egoistico, in questo numero il suo significato è ampliato e trasformato: in tempi di crisi economica pressante istituisce una priorità e la dà al vivere.
Proclamiamo anno margheritiano il 2010
Alessia Vallarsa
Il 1° giugno del 1310, ossia settecento anni fa, a Parigi, in place de Grève, davanti al palazzo del comune, moriva al rogo Margherita Porete; con lei bruciava anche il suo libro, il Miroir des simples ames.
“Donne senza uomini” di Shirin Neshat
Antonella Fimiani
In Donne senza uomini, primo lungometraggio della visual artist iraniana Shrin Neshat, la potenza simbolica dell’immagine si impone fin dall’inizio come protagonista assoluta. A catturare l’attenzione non è infatti la sceneggiatura del film ma la poesia delle metafore visive che si susseguono sullo schermo.