di Ilaria Boiano
Le motivazioni della sentenza di condanna all’ergastolo di Filippo Turetta per il femminicidio aggravato di Giulia Cecchettin depositate in data 8 aprile dalla Corte di assise di Venezia ci restituiscono una fotografia nitida della violenza sessista che ha portato alla morte di una giovane donna intenta a realizzare sé stessa >
Dalla stampa
Affido, in Senato la controriforma “Salomone” che taglia i bambini a metà e ignora la violenza
di Flavia Landolfi e Manuela Perrone Polis
Niente più obbligo, per il giudice, nei casi di separazione, di adottare provvedimenti «con esclusivo riferimento all’interesse morale e materiale dei figli». >
Il caso della bambina di Roma e del condominio che blocca il suo prelievo: va rivista la legge sulla bigenitorialità
di Stefania Ascari
La vicenda avvenuta a Roma che vede protagonista una bambina di cinque anni che si è legata con lo scotch a una sedia sotto un tavolo per non essere separata dalla madre, solleva interrogativi profondi e drammatici sull’equilibrio tra tutela dei minori, decisioni giudiziarie e il concetto stesso di giustizia come protezione >
Gaza, ecco chi sono gli anti-Hamas in piazza
di Aya Ashour
Dopo 17 mesi di stragi, distruzione e sofferenza, la popolazione di Gaza alza la testa. >
La storia il comunismo e la libertà
di Alberto Leiss
Si dice che la storia sia “maestra di vita”, ma è lecito dubitarne: le cose più orrende, a partire dalla guerra, si ripetono suscitando passioni simili a quelle – nazionalismi, imperialismi, razzismi, sogni reazionari e virili – che hanno prodotto catastrofi non troppo distanti nel tempo. Sono ancora tra noi persone che le hanno vissute. >
La proposta di Franceschini: «Ai figli solo il cognome della madre: un risarcimento alle donne»
di Claudio Bozza
«Dare ai figli solo il cognome della madre». E poi: «È una cosa semplice ed anche un risarcimento per una ingiustizia secolare che ha avuto non solo un valore simbolico, ma è stata una delle fonti culturali e sociali delle disuguaglianze di genere» >
Andare via dal recinto patriarcale della guerra
di Franca Fortunato
In questi tre anni di guerra in Ucraina, più volte la paura di essere sull’orlo di una terza guerra mondiale atomica si è materializzata e adesso, che si apre qualche spiraglio per porne fine, quella paura riprende corpo di fronte a un’Europa che parla di riarmo e non di disarmo, di guerra e non di pace, di inimicizia e non di distensione >
Le radici patriarcali del riarmo
di Guido Viale
Ursula von der Leyen ritiene che l’unico modo di sventare la crisi esistenziale dell’Unione europea sia “riarmarsi”: ha già ventisette eserciti a disposizione, più quattro di complemento; spende in armi una volta e mezza più della Russia da cui si sente minacciata, ma ritiene che occorra spendere il doppio >