di Mauro Caterina | Il lunedì nero. Piazze piene in tutto il Paese contro la riforma della legge sull’interruzione di gravidanza che introduce il divieto anche nei casi di stupro, incesto e malformazione del feto. Una crociata del governo che paga dazio ai gruppi fondamentalisti cattolici >
Dalla stampa
“Le donne musulmane sono in cammino, dateci fiducia perché ci vuole del tempo”
di Francesca Paci
La consigliera del Pd Sumaya Abdel Qader: sebbene sia solo un precetto religioso rispetto a cui siamo libere di scegliere, il velo sta diventato anche una rivendicazione identitaria >
Così in Messico fermeremo la strage di donne
di Paola Rizzi
CITTÀ DEL MESSICO. Nel 2010 in una cittadina dello Stato del Messico (Edoméx – “Estado de México” – uno dei 31 stati che compongono l’omonimo Stato federale) la 28enne Mariana Lima Buendía fu trovata morta >
Evviva siamo diventate di moda
di Aldo Cazzullo | Gli uomini non sanno più come risolvere i guai di questo mondo. Il nostro sarà il secolo del sorpasso. Le donne cambieranno metodo e (forse) ci salveranno. >
Melito Porto Salvo: Rosaria Anghelone, la fiaccola più pulita del paese
di Nando Dalla Chiesa
Nel paese dello stupro di gruppo ai danni di una 13enne, ha lavorato per far riuscire la marcia di protesta. E ci è riuscita. >
Amore (maschile)
di Alberto Leiss
Leggo sul Corriere della Sera di ieri (articolo di Luisa Pronzato, Il lessico dell’amore) una frase di Julia Kristeva, pronunciata all’iniziativa Il tempo delle donne, organizzata dal quotidiano milanese: «…nel quindicesimo anniversario dell’11 settembre dobbiamo ricordare che è l’amore il centro della nostra civiltà». >
Pensare con Elena Ferrante
di Luisa Muraro
La frantumaglia è un vero libro, nonostante la maniera in cui è stato composto, lo è perché lo anima un pensiero di notevole energia. E quella che ha scritto i diversi testi che lo compongono, ha la capacità (forza, libertà, dono?) di dire quello che pensa così come lo sente. >
“Il virus islamista anche tra i Palestinesi?”
di Michele Giorgio
Territori Palestinesi Occupati. Per le amministrative dell’8 ottobre numerose liste indipendenti hanno scelto di non pubblicare i nomi delle donne candidate rendendole identificabili solo come «Moglie di… », «Sorella di…».Lo sdegno delle attiviste dei diritti delle donne >