di Donatella Borghesi
E ora che l’Enciclopedia Treccani sceglie “femminicidio” come parola dell’anno appena finito, ora che il film di Paola Cortellesi è tra i più visti nella storia del cinema italiano, ora che la consapevolezza femminile della propria forza propositiva comincia a essere coscienza condivisa, ora che dopo l’emozione seguita alla morte di Giulia Cecchettin gli uomini hanno cominciato a interrogarsi sulla cultura patriarcale o post-patriarcale che dir si voglia, qual è lo stato delle cose del rapporto tra i sessi? >
Dalla stampa
Femminicidio: un nome nuovo per un orrendo crimine millenario
di Annarosa Buttarelli
Circola da qualche tempo un appello che richiede firme a sostegno della denuncia di “femminicidio di massa” avvenuto il 7 ottobre scorso ad opera di Hamas, in Israele >
Femminicidi, adesso diamo visibilità alla mobilitazione culturale dei maschi
di Stefano Ciccone
È trascorso più di un mese dal funerale di Giulia Cecchettin. In quell’occasione le parole del padre Gino e la presenza di migliaia di persone hanno segnato un cambiamento nella percezione pubblica della violenza maschile contro le donne. Nel frattempo, altre donne sono state uccise dal marito o dall’ex compagno, altre ferite gravemente, sfigurate, minacciate. >
Alla Corte dell’Aja l’umanità è al bivio
di Roberta De Monticelli
Israele a processo davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja. E la pronunzia di quel nome terribile che squarcia tutti i tabù e gli interdetti, genocidio, suscitando raffiche di riprovazioni e negazioni sparate dai politici, israeliani e no. >
Per un pugno di uomini
di Giulia Caminito
Quando ero in quinta elementare nella nostra classe c’era un bambino di nome P. >
La regina di Danimarca che abdica: ecco perché esserle grati
di Umberto Folena
Ci sono due motivi per essere grati a Margherita II di Danimarca, domani ex regina, o forse regina emerita, comunque non più sovrana del suo piccolo regno del nord >
Maria Gaetana Agnesi, la bambina prodigio dei salotti milanesi: un’anima che univa matematica e carità
di Maria Luisa Agnese
Una mente brillante fiorita nel ’700, e apprezzata in tutta Europa. A ventun anni già voleva farsi monaca ma gli obblighi famigliari prevalsero sulla vocazione. Rifiutò una cattedra universitaria a Bologna per stare tra i bisognosi e i malati come infermiera >
Il “no” alla guerra, in Russia. Il coraggio delle donne
di Raffaella Chiodo Karpinsky
Le donne lasciano un segno sulle guerre di Putin. Le madri dei soldati guidate da Valentina Melnikova hanno saputo mettere in crisi il potere sovietico e poi russo nelle sue diverse stagioni politiche e storiche. >