di Vera Squatrito
Sono la madre di una ragazza che si chiamava Giordana e che mi è stata portata via da un uomo senza rispetto né cuore, la notte fra il 6 e il 7 ottobre 2015, a Catania. Nella narrazione generale della violenza di genere io sono una vittima collaterale. E lo è mille volte di più la bambina di mia figlia: si chiama Asia e cresce con me da quando aveva quattro anni. >
Dalla stampa
India, gioia e cautela tra gli attivisti. La Vía Campesina: «La lotta paga»
di Marinella Correggia
Ieri i contadini mobilitati da un anno alle porte di New Delhi si passavano bocconi di cibo l’un l’altro (e anche ai soldati), mentre i più giovani esultavano sui trattori celebrando la prima, storica vittoria.
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Senza libertà d’espressione. Il caso della professoressa Stock
di Luca Ricolfi
In Italia se ne è parlato poco, ma il caso Stock merita una riflessione. Kathleen Stock è (anzi era) una docente di filosofia dell’Università del Sussex, femminista e lesbica, recentemente insignita del titolo di Ufficiale dell’ordine dell’impero britannico per i suoi meriti accademici. >
I numeri della violenza maschile non diminuiscono
di Alessandra Pigliaru
Verso il 25 novembre. Ieri Di.Re. ha presentato i dati sul 2020: «oltre 20mila le donne che si sono rivolte ai nostri centri, ma i fondi sono scarsi». Intanto, nelle ultime ore, salgono a tre i femminicidi. Autori sono partner o ex. Spesso uccidono anche i figli >
Adelina non si è suicidata, è stata uccisa
di Franca Fortunato
«All’età di diciassette anni e mezzo venni sequestrata a forza e portata in un bunker. Fui violentata e poi portata in una casa e poi in un campeggio delle torture e degli stupri. >
La crisi non è mai neutra
di Antonietta Lelario
Il discorso che fa risalire la crisi dell’occidente ai guasti del capitalismo senza riconoscere che quest’ultimo è figlio del patriarcato è un parlare inefficace e monco. >
Scontro Minsk-Varsavia, migranti in trappola
di Giuseppe Sedia
Varsavia – Spinti dal regime di Minsk verso la frontiera con la Polonia e respinti indietro a colpi di lacrimogeni dalla polizia polacca. >
Quattro scrittrici sulla bielorussia: “Non distogliamo il nostro sguardo dalla tragedia!”
delle firmatarie
Il governo polacco ha imposto lo stato di emergenza nella striscia di confine tra la Polonia e la Bielorussia, impedendo così a medici e infermieri di aiutare i malati e i moribondi nella zona di confine e bloccando l’accesso dei media alla tragedia che sta avvenendo lì. >