di Luca Tancredi Barone
Las Kelly catalane ce l’hanno fatta. Sono riuscite in meno di un mese a raccogliere più dei 60mila euro previsti per lanciare un sito web per prenotare hotel “etici”, quelli che rispettano i diritti delle cameriere. Riunite nel sindacato di “quelle che puliscono” (las que limpian, da cui l’acronimo fonetico las-ke-li) fondato nel 2016 a Barcellona, le lavoratrici fra le più sfruttate del mercato, con l’obiettivo di mettere l’accento sulle terribili condizioni in cui sono costrette a operare, hanno deciso di aprire una campagna di crowdfunding per fondare una specie di booking per gli hotel etici. Hanno già raccolto quasi 80mila euro. L’idea è che su questa piattaforma ci siano solo gli alberghi che ottengono il “sigillo del lavoro giusto e di qualità” secondo quanto stabilito dal governo catalano nel 2018. Una iniziativa poi caduta nel dimenticatoio. Ma che le Kelly vogliono riattivare. Fra i requisiti per essere elencati fra gli hotel “etici”, che i turisti possono scegliere di utilizzare sul modello del “commercio equo e solidale”, c’è il rispetto dei diritti del contratto collettivo del settore, il rispetto delle leggi sulla sicurezza del lavoro, l’uguaglianza della retribuzione fra uomini e donne, la contrattazione di persone dei collettivi più vulnerabili, e la presenza di misure per incoraggiare lavoro stabile e di qualità. Inoltre le Kelly esigono che non vengano esternalizzati i lavori come quello della pulizia delle stanze: per questo già nel 2019 presentarono una iniziativa al Parlamento europeo: We end outsourcing. Vania Arana, segretaria delle Kelly catalane lo riassume con la frase: «Vogliamo avere un lavoro dignitoso». A Barcellona, dopo la pandemia, solo un quinto degli hotel è ancora attivo, secondo dati che forniscono le stesse Kelly, ma sperano che il nuovo “sigillo kelly” sia un incentivo per gli alberghi. Per questo contano che, una volta approntato il portale, gli hotel meno insensibili alle loro richieste si mettano in contatto e inizino un processo per adattarsi ai requisiti di qualità fissati dalle lavoratrici. La speranza delle Kelly è quella che nel 2022 i turisti possano cominciare a prenotare attraverso il loro sito. «Vogliamo pulire il mondo e inaugurare una nuova era del turismo basata sul rispetto, la bellezza e il benessere, che anteponga gli interessi umani a quelli mercantili in tutto il pianeta», dicono sulla piattaforma di crowdfunding Goteo. Il sindacato ha già ottenuto alcune vittorie, come quella contro l’hotel di lusso Grand Hotel Central di Barcellona, i cui dirigenti avevano licenziato una lavoratrice che si era appena iscritta al sindacato delle Kelly, e il giudice costrinse l’hotel ad assumerla di nuovo. Qualche giorno fa erano salite alle luci della ribalta per aver denunciato che nella località turistica di Benidorm molti turisti lasciano le stanze in condizioni deplorevoli, e che loro hanno solo pochissimi minuti per pulire (devono sistemarne tra le 20 e le 25 in sei ore): impossibile farlo nei tempi a cui le costringono gli hotel, e meno ancora in epoca pandemica quando si richiede loro di disinfettare accuratamente le superfici.
(il manifesto, 28 agosto 2021)