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Il rapporto Nel marketing e vendite le manager guadagnano ormai più dei colleghi uomini
L’ indagine Od&M: le meglio pagate? Sono le italiane
Quando una donna riesce ad aprirsi un varco nel “glass ceiling”, il soffitto di vetro che normalmente stoppa la sua carriera, allora la competizione con gli uomini si fa stretta. E sempre meno infrequentemente, diventata dirigente, comincia a guadagnare più del collega maschio. E’ questa la novità che emerge anche in Italia (dopo che diversi sorpassi erano già avvenuti nelle città Usa) da un’ indagine condotta da Od&M, società specializzata nelle tendenze retributive, che ha analizzato più di 200 mila profili salariali. La ricerca, condotta anche in Spagna e Francia, conferma comunque che nella globalità dei casi, sia in Italia che negli altri due paesi latini, gli stipendi medi delle donne stanno ancora seccamente in coda a quelli degli uomini. In Italia la categoria in rosa meno penalizzata è quella delle dirigenti: le donne guadagnano in media il 2,6% in meno degli uomini. Vanno invece nettamente peggio le donne quadro (-6,1%) e le impiegate, le più in difficoltà, che sono sotto dell’ 11,1%. Francia e Spagna, da parte loro, trattano decisamente in modo peggiore le loro dirigenti: nella prima soffrono un gap del 9,9% rispetto agli uomini e nella seconda del 10,6%. La Francia, tuttavia, valorizza maggiormente le sue impiegate, che sono sotto gli uomini solo dello 0,4%, mentre la Spagna si rivela la più maschilista in tutte le categorie, con addirittura un -15,3% per le impiegate. Ma se le donne italiane, soprattutto dirigenti, vanno a vedere le singole posizioni professionali, scoprono alcune belle sorprese. Una direttrice marketing e vendite laureata, infatti, guadagna in media più dell’ omologo maschio: 103.744 euro lordi l’ anno contro 102.837 (per le sole diplomate il vantaggio si verifica anche in Francia). Sempre tra le laureate il sorpasso sugli uomini avviene anche per le “area manager” (54.832 euro contro 53.786), per le “responsabili dei call center” (52.440 euro contro 51.209), per le “human resources and organisation manager” (50.776 euro contro 50.288) e, scendendo di categoria, per le “contabili” (22.128 euro contro 21.741). In Francia, invece, il sorpasso femminile non si ha quasi mai per dirigenti e quadri, mentre avviene spesso per certe figure professionali impiegatizie. Restano infine sempre in coda agli uomini le spagnole, per ogni tipo di professione. Ciò significa che l’ Italia sta diventando il paese del riscatto retributivo per le donne? «Certificare il sorpasso salariale in alcune figure professionali – commenta il presidente di Od&M Mario Vavassori – non vuol certo dire verificare un’ inversione di tendenza generale, perché oggi le donne dirigenti e soprattutto quelle responsabili di funzioni sono ancora una stretta minoranza. Semmai va detto che, quando una donna riesce a superare il purgatorio che la tiene relegata nei ruoli professionali più bassi, allora se è capace emerge. Così la competizione con gli uomini diventa effettiva e spesso vincente, perché una manager che giochi a pieno il suo ruolo frequentemente è più brava, e anche il mercato lo riconosce». * * * L’ indagine L’ indagine Od&M si basa su 209.531 profili salariali raccolti on line. Tante sono infatti le persone in Italia, Francia e Spagna che si sono collegate e hanno fornito i dati. Per l’ Italia i valori sono stati corretti su base Istat: ad ogni profilo retributivo è stato dato lo stesso “peso” che ha effettivamente nel mercato del lavoro. Si sono così evitate distorsioni imputabili a un eventuale numero eccessivo di uomini o donne che hanno fornito dati on line rispetto a quanto essi effettivamente pesano.
Riboni Enzo