Di questi anni presenti chi scriverà la storia
adesso il maggior tempo della vita è scorso
e sta nel conto del rinvio importuno
addormentarsi cullata da nostra sorella morte
di questi anni pazienti chi scriverà la storia
non è tracciare un corso di scontri e di conquiste
di masse che si muovono come un unico corpo
di leggi che racchiudono il senso dell’agire
di questi anni sorpresi chi scriverà la storia
oltre e insieme alla mia di molecola affranta
a dir donna è una donna e una donna è una donna
semplice come l’aria preziosa e senza prezzo
di questi anni gioiosi chi scriverà la storia
parola che si scrive guscio corteccia scaglia
spoglia di cuore e pelle d’amore e di vergogna
e ancor di più del palpito che avvicina le stelle
di questi anni intriganti chi scriverà la storia
ti conosco follia da una stagione antica
eri piccola aguzza sapevi di dolore
eri un velo di piombo che allontana le cose
di questi anni affannati chi scriverà la storia
da una parte un’amazzone feroce inviolabile
al suo posto una larva pallida e senza forza
che fatica resistere in questa altalena
di questi anni perplessi chi scriverà la storia
il mio condor ha le penne ingrigite dal tempo
gli artigli consumati strazia per abitudine
e camminiamo accanto come due vecchi sposi
di questi anni voraci chi scriverà la storia
eppure grazie a lui sono ancora ragazza
mi costringe a cercare l’oro nelle pozzanghere
a sentire la rabbia oltre il cerchio che appaga
di questi anni scomposti chi scriverà la storia
sono sola soltanto nei sogni rassegnati
dove il demonio incalza srotola impedimenti
legge ogni gesto secondo regole di impotenza
di questi anni ignoranti chi scriverà la storia
siamo un fiume tranquillo che corrode le sponde
che avvolge tutto il globo come il serpente mitico
ma ogni goccia è una e dentro porta l’iride
di questi anni velati chi scriverà la storia
altro bene non ho che la parola attesa
salita dal profondo mista di luce e fango
la scintilla fornace creata dall’incontro
di questi anni aperti chi scriverà la storia.
(Gabriella Lazzerini)