di Antonella Nappi
Pierfrancesco Majorino ci invita a una conferenza sulla salute a Milano. Scrive a me nei giorni in cui ho subito, coatta in casa, un inquinamento molto molto grave per la mia salute.
Ai convenuti alla conferenza dico: sapete bene che l’aria molto inquinata fa soffrire le persone e può anche farle morire. È tortura superare per giorni i livelli indicizzati di inquinamento, e ancor più crudele è accettare pur prevedendoli superamenti così alti delle soglie. Il bruciore delle vie respiratorie, la febbre, la tosse, la paura di non superare la notte, l’impossibilità di avere speranza per il futuro sono torture programmate, ripetute da anni a Milano. I benestanti vanno spesso in seconde case fuori città, dunque la tutela che i politici devono garantire è alle persone comuni, che forse non frequentano.
Da sessant’anni si conosce la situazione climatica di Milano, gli studi della Provincia ne dimostravano la mortalità e la morbilità già dagli anni ’50. Milano è una città che doveva rimanere piccola, poco densa di abitanti e immersa nel verde. Così come la provincia e buona parte della regione.
Non so dire da quando un politico per candidarsi in Lombardia e a Milano avrebbe dovuto comprendere e occuparsi per prima cosa dei limiti dell’ambiente per la salute degli abitanti, ma certo ormai da molti anni. Far finta che la tortura non ci sia, che l’unico argomento da trattare sia l’utilizzo economico del luogo, fa di ogni partito oggi ormai da tempo lo stesso torturatore.
È un’economia appropriata ai luoghi che dovrebbe illuminare i partiti umani; molte associazioni colte e associazioni popolari si sono fatte interlocutrici politiche umane. Ci vuole una rottura umana, nella politica degli uomini tra loro, perché manca. Ci vogliono donne parlanti da donne che li facciano ragionare. Dati sulla morbilità che li facciano ragionare di prevenzione primaria, ormai immediata.
(www.libreriadelledonne.it, 20 febbraio 2024)