di Annarosa Buttarelli, Marta Cardillo, Claudia Palma
Women Out of Joint è l’occasione per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea per presentare al pubblico l’archivio recentemente acquisito di Carla Lonzi – femminista italiana, scrittrice e critica d’arte – che consentirà di accedere finalmente a un prezioso materiale documentario il cui valore è internazionalmente riconosciuto per la storia dell’arte e il pensiero di genere.
L’ordinamento e l’inventariazione dell’Archivio Carla Lonzi presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ha preso avvio nel gennaio 2018 per volontà della direttrice Cristiana Collu e del figlio di Carla Lonzi, Battista Lena, il «Tito» di Taci, anzi parla. Il materiale, di proprietà di Battista Lena, era già stato consegnato in deposito dallo stesso proprietario che lo aveva conservato presso la propria abitazione umbra, in scatoloni e senza un ordinamento precostituito. Una prima verifica di consistenza e contenuto è stata fatta dalla filosofa Annarosa Buttarelli (incaricata formalmente delle attività preparatorie per la costituzione dell’Archivio e incaricata di presiedere e coordinare i lavori del costituendo Comitato Scientifico) in collaborazione con la direttrice degli Archivi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Claudia Palma. Il materiale depositato comprende anche di una parte bibliografica. Il lavoro di ordinamento e inventariazione, svolto dalla dott.ssa Marta Cardillo, è iniziato proprio dalla parte bibliografica e si sono potuti così catalogare e indicizzare 99 unità bibliografiche presenti nel fondo fino ad oggi.
Poi è stato analizzato il materiale archivistico. Battista Lena aveva ricevuto molti documenti della madre dalla zia Marta Lonzi, che alla morte di Carla si era prodigata nel custodire e promuovere la figura della sorella, anche attraverso le attività della casa editrice Rivolta femminile, ancora oggi in attività. Parte della documentazione conservata si può ricondurre alle attività di Marta Lonzi e delle compagne di Rivolta anche nel periodo successivo al 1982, anno di morte di Carla Lonzi. Si è scelto dunque, in via preliminare, di suddividere il materiale in due grandi sezioni distinte, relative alle due sorelle.
La documentazione relativa a Carla Lonzi parte, cronologicamente, dalle testimonianze riguardanti il primo periodo di vita, per poi proseguire, in maniera quantitativamente difforme, fino alla fine della vita. Si è scelto di affrontare per ultima la corrispondenza a motivo della particolarità di questa tipologia documentaria che, entrando nel dettaglio di tutti i tipi di relazioni, presuppone una conoscenza base del contenuto delle carte tout court. L’iniziale suddivisione in macrocategorie ha permesso di iniziare a lavorare sistematicamente e con metodo nell’ordinamento sempre più approfondito della documentazione. Le carte sono state esaminate ricostruendo le unità documentarie ed inserendole fisicamente in fascicoli provvisori per avere una concezione d’insieme del fondo. Si è cercato il più possibile di non creare fascicoli suddivisi per tipologia documentaria ma di rendere evidenti le attività, gli interessi e la storia stessa di Carla Lonzi, al fine di mantenere visibile il vincolo naturale del susseguirsi delle carte nel tempo. Qualora nell’analisi si siano trovati cataloghi di mostre, monografie o altro materiale bibliografico, tutto questo è stato separato, essendo un tipo di documentazione di differente natura, destinato a confluire nella sezione «biblioteca». I fascicoli sono stati aggregati fra loro al fine di costituire alcune serie con le relative sottoserie. Sì è così formato un primo abbozzo di «albero» archivistico, che si sta pian piano definendo sempre meglio.
Nell’aprile scorso Battista Lena ha consegnato alla Galleria una seconda tranche del fondo di sua proprietà, relativo ai documenti conservati presso la propria abitazione di Roma. I documenti sono stati accuratamente analizzati, insieme a Annarosa Buttarelli, suddividendoli per raggruppamenti logici e, laddove possibile, inserendoli congruamente nei fascicoli già costituiti. In caso contrario, la struttura è stata integrata con le nuove acquisizioni riplasmando e rimettendo in discussione l’alberatura. Questo ha comportato una modifica ed uno spostamento logico di alcuni documenti, per una più precisa aderenza alla comprensibilità del fondo, che, fino ad oggi, ha raggiunto una consistenza di alcuni metri lineari. Nel mese di luglio si è iniziato a schedare il materiale documentario fino alla descrizione del fondo in unità o sottounità archivistiche. Nel frattempo, si sta attendendo una terza consegna di materiale da parte di Battista Lena e una prima consegna da parte delle compagne di Rivolta Femminile con le quali si è avviata una fortunata collaborazione.
È la prima volta, dopo la scomparsa di Carla Lonzi, che si tenta l’operazione complessa di raccogliere, ordinare, custodire e mettere a disposizione degli studi l’eredità documentaria della critica d’arte e filosofa femminista, iniziatrice della politica e del pensiero della differenza sessuale. Carla Lonzi è studiata in tutto il mondo e riconosciuta come «avanguardia filosofica italiana del XX secolo» (Franco Restaino, «Il femminismo, avanguardia filosofica di fine secolo. Carla Lonzi», in Aa. Vv., Le avanguardie filosofiche in Italia nel XX secolo, Franco Angeli, Milano 2002, pp. 269-286).
.(Wooj, 28 settembre 2018)